domenica 9 aprile 2017

Operazione 'Gabbiano' sul traffico illecito rifiuti in provicnia di Isernia

Riceviamo e pubblichiamo



 
 
PARTITO COMUNISTA dei LAVORATORI 
 
Sul “Quotidiano del Molise” è apparso un importante e coraggioso articolo (questo è vero giornalismo), dal titolo “L’ombra di Don Antonio”.
Ma di esso nessuno parla, come è tipico del nostro ambiente prevalentemente omertoso e intimorito. Si, perché riguarda l’inchiesta LARUS sul traffico illecito dei rifiuti nella nostra provincia, ove si lascia intendere che siano stati accertati dalla DDA e dai ROS di Campobasso rapporti tra imprenditori locali e borghesia camorristica, nonché con il “clan dei casalesi” con riferimento al territorio della nostra provincia. Tra l’altro ciò conferma quanto da noi denunciato negli anni come PCL MOLISE con diversi documenti politici e iniziative, e da ultimo proprio con documenti del 2011 (e perciò non escludiamo che anch’essi abbiano dato un input a far partire tale inchiesta, cosa che cercheremo di chiedere a chi di competenza).
Ma se sono stati accertati questi gravissimi fatti da parte della DDA e dai ROS di Campobasso come rivela l’articolo, allora perché tale inchiesta è finita alla Procura di Isernia e non alla superiore competenza antimafia di Campobasso se non di Roma ?
Ma soprattutto non ci convince l’esito che a questa mega inchiesta LARUS ha dato la Procura di Isernia con Albano e Scioli: ed infatti se da un lato la DDA e i ROS di Campobasso hanno accertato questi rapporti tra imprenditori della provincia di Isernia e la borghesia camorristica che gestisce il traffico illecito dei rifiuti, dall’altro la Procura ha chiuso tale inchiesta LARUS solo con un “bando truccato” sui trasporti del Comune di Isernia, che non ha a che fare con la suddetta grave questione.
Ci pare insomma la mega inchiesta LARUS, una volta giunta alla Procura di Isernia, abbia assunto le sembianze della “montagna che partorisce il topolino”, stante quanto denuncia un dipendente del Comune di Isernia messo alla gogna mediatica nella conferenza stampa all’epoca tenuta dalla procura di Isernia.
Questo dipendente del Comune di Isernia, nel difendersi dalla gogna mediatica, ha rivendicato – documenti alla mano - la sua innocenza, ed perciò denunciato alla Procura di Bari e al CSM la condotta dei PM di Isernia Albano e Scioli e del GIP di Isernia Quaranta, reclamando di essere stato usato come “capo espiatorio” per coprire imprenditori importanti e politici locali “eccellenti” collusi al loro servizio.
Ovviamente saranno la magistratura di Bari e il CSM, presso cui Scioli, Albano, Quaranta sono indagati, a verificare la liceità della condotta di costoro sotto il profilo giudiziario, per accertare se è vero che abbiano “coperto” o meno, questi importanti imprenditori e politici locali.
Ma attesa la grande rilevanza pubblica del tema, il PCL MOLISE si mobiliterà unitamente ad altre associazioni sotto il profilo politico e sociale, per un’inchiesta popolare alternativa a quella della giustizia borghese pretendendo una risposta pubblica a queste domande:
chi sono questi imprenditori e politici locali “eccellenti” nell’inchiesta LARUS per la cui posizione la Procura di Isernia (Albano - Scioli) ha inteso richiedere l’archiviazione, nonostante gli accertamenti della DDA avessero verificato rapporti con la borghesia camorristica che gestisce il traffico illecito dei rifiuti, tangenti, voto di scambio, e quant’altro?
E quali sono le motivazioni giuridiche in base alle quali i suddetti PM di Isernia Albano e Scioli hanno deciso di non procedere contro costoro ?
Come mai nessun seguito si è avuto circa le rivelazioni del pentito Schiavone sui punti dove venivano sversati i rifiuti, avvelenando la nostra terra in nome della legge del capitale e del profitto ?
Come mai la nostra provincia e in particolare la piana di Venafro risultano sempre più inquinate in barba al diritto alla salute dei tanti in nome del profitto di pochi ?
La giustizia di classe, lo stato borghese, come vedete non sono “astrazioni ideologiche” di noi comunisti, ma purtroppo sono il tragico stato di cose presenti che perciò dobbiamo rovesciare, per un modo migliore e più giusto.

08/04/2017 Il Coordinatore Regionale Tiziano Di Clemente 

(by Nicola)

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