COMUNICATO
STAMPA
Trivelle
a valanga nel mare abruzzese grazie al Governo Renzi.
Il
Ministero dell'Ambiente rilascia a Edison, la
società coinvolta a
Bussi, il Decreto di compatibilità ambientale per trivellare 4 nuovi
pozzi di fronte a Vasto.
Siamo
già a 10 nuovi pozzi nel mare antistante la Costa teatina entro le
12 miglia, una
follia per il futuro del nostro mare.
Il
Forum Acqua: enti facciano ricorso, i cittadini si mobilitino.
Il
mare Adriatico grazie al governo Renzi è ormai in balia dei
petrolieri. Il 15 aprile scorso è stato firmato dai ministri
dell'Ambiente e dei Beni culturali il parere di compatibilità
ambientale V.I.A.-A.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale –
Autorizzazione Integrata Ambientale) per 4 nuovi pozzi della Edison
per la piattaforma Rospo Mare, 11 miglia a largo di Vasto.
Questa
decisione la dice lunga sulle intenzioni del Governo Renzi di
regalare ai petrolieri il futuro del mare Adriatico a scapito degli
interessi dei cittadini e dell'economia locale. I pozzi di Edison
dovrebbero funzionare per ben 25 anni, come quelli di Ombrina. Tra
l'altro le operazioni avvengono a controllo remoto senza creare un
solo nuovo posto di lavoro a beneficio esclusivo della Edison,
l'azienda coinvolta nelle bonifiche a Bussi che restano al palo
grazie ai continui e vittoriosi ricorsi nei tribunali da parte
dell'azienda.
In
queste settimane il ministero dell'ambiente ha dato o si accinge a
dare il proprio parere positivo ad una decina di nuovi pozzi
destinati alla ricerca o all'estrazione di petrolio, tutti
all'interno delle 12 miglia.
Riepilogando:
-Elsa2,
società Petroceltic, un pozzo esplorativo a 7 km dalla spiaggia di
Lido Riccio ad Ortona (parere positivo della Commissione V.I.A. a
marzo 2015, in attesa del Decreto);
-Ombrina
mare, società Rockhopper, 4-6 pozzi di estrazione a 6 km miglia
dalla costa di fronte a S. Vito chietino, (parere positivo della
Commissione V.I.A. a marzo 2015, in attesa del Decreto);
-Rospo
mare, società Edison, 3-4 nuovi pozzi di estrazione a 20 km
dalla costa di fronte a Vasto (Decreto di compatibilità ambientale
emanato il 15 aprile 2015).
Praticamente
è coperto tutto il fronte della costa teatina, con un progetto a
nord (Elsa2), uno al centro (Ombrina) e uno al sud (Rospo mare).
Insomma, il commissario governativo chiamato dallo stesso Ministero
dell'Ambiente a varare il perimetro del parco nazionale della costa
teatina rischia di far nascere un'area protetta con tanti buchi e
trivelle attorno, un'idea piuttosto involuta di protezione
dell'ambiente in salsa petrolifera.
Sono
tutti progetti fermati nel 2010 dal Decreto Prestigiacomo che vietava
nuovi progetti all'interno delle 12 miglia e rilanciato grazie al
decreto “Passera” del Governo Monti nel 2012 che escludeva
dall'applicazione del provvedimento i procedimenti in corso.
Il
Decreto, a nostro avviso, contiene numerose criticità procedurali e
di contenuto. A mero titolo di esempio:
-il
parere del Comitato VIA considerato valido è quello rilasciato nel
2009, senza tener conto delle mutate condizioni ambientali e sociali;
-non
viene considerato l'effetto cumulo con gli altri progetti;
-tutte
queste procedure non sono state assoggettate a Valutazione Ambientale
Strategica, con il paradosso che il Ministero dell'Ambiente la
richiede al Governo Croato per le loro nuove concessioni in Adriatico
e poi non applica la procedura a quelle di propria competenza;
-non
è stato ripubblicato, come invece accaduto per Ombrina, il progetto
per le osservazioni del pubblico alla procedura di V.I.A.-A.I.A.
congiunta;
-l'analisi
del rischio per gli incidenti non è stata esaminata dalla
Commissione che però l'ha richiesta entro l'avvio dei lavori (quindi
è riconosciuto come aspetto critico del progetto). Ma la procedura
di Valutazione di Impatto Ambientale così perde totalmente di
significato, se gli elementi indispensabili per una corretta
valutazione vengono rimandati alla fase esecutiva!
Riteniamo
che la Regione Abruzzo e gli enti locali debbano immediatamente fare
ricorso al Tribunale Amministrativo impugnando il decreto, tenendo
bene a mente che ci sono 60 giorni di tempo dalla data di emanazione
del provvedimento. Ai cittadini chiediamo di continuare a mobilitarsi
per evitare un futuro color nero petrolio all'Adriatico.
Si
allegano il decreto, una mappa e alcuni passaggi del decreto. Tutta
la documentazione è a questo link:
FORUM
ABRUZZESE DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA
3683188739
e-mail:segreteriah2oabruzzo@gmail.com
(by Nicola)
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