SAN MARTINO SULLA MARRUCINA Dopo la centrale di stoccaggio del gas
spunta il metanodotto Pianella-Larino, che da progetto percorre su un
binario parallelo lo stesso tracciato dell'elettrodotto Villanova-Gissi.
Lunghezza di 111 chilometri su una condotta da 60 centimetri, è
un'opera di iniziativa privata che però verrà addebitata anche sulle
bollette degli abruzzesi nonostante non sia ancora chiaro se vi viaggerà
gas destinato all'approvvigionamento regionale. «Anche la nuova via del
metano sarà estranea, come l'elettrodotto», chiarisce Augusto De
Sanctis, a capo del Forum abruzzese dei movimenti per l'acqua, «agli
interessi dell'Abruzzo visto che il gas da stoccare e immettere nella
via metanifera dai depositi sotterranei ad alta pressione, come quello
della Gas Plus a Colle di Paolo di San Martino, non ha nulla a che fare
con la rete Snam che dalla dorsale adriatica rifornisce la nostra
regione. Il metano verrà trasportato», aggiunge De Sanctis, attivista
nelle battaglie per la qualità dell'acqua e contro l'inquinamento dei
pozzi di Bussi, «sulla direttrice sud-nord dall'impianto "Sinarca" in
Molise via Cupello, e quello molisano-abruzzese dovrebbe essere soltanto
un segmento di una via che approvvigionerà zone del Nordeuropa,
probabilmente la Germania». Ancora più complicato è lo schema
finanziario del sistema metanifero privato che solcherà territori di
grande pregio nelle vicinanze dei parchi nazionali abruzzesi, con un
impatto del cantiere di 21 metri ai lati della condotta da moltiplicare
per la lunghezza del tracciato interrato. «É almeno chiaro, per così
dire», osserva De Sanctis, «che a capo dell'iniziativa c'è un fondo di
investimenti con sede a Londra, la Eiser Infrastructure, attraverso
un'impresa denominata Società gasdotti Italia (Sgi). Trattandosi di un
fondo, è impossibile risalire ai soggetti che sono dietro l'opera,
mentre è noto che si tratta di un'operazione a rischio di capitali zero
visto che i costi saranno poi incorporati nella bolletta pagata dagli
italiani». Le notizie sul metanodotto hanno aggiunto nuove ragioni alla
battaglia che il consiglio unanime, del sindaco Luciano Giammarino (a
capo di una mobilitazione dei sindaci del comprensorio per produrre una
raffica di ricorsi contro lo stoccaggio a Colle di Paolo) combatte già
da tempo contro i progetti di gassificazione del territorio martinese,
un sistema paesaggistico imperniato sul pregio dell'ecosistema e sulle
produzioni vitivinicole di fama internazionale.
Francvesco Blasi
Nessun commento:
Posta un commento