CULTURA
IN MAGAZZINI
Nel
2004, il Senatore Augusto Massa, allora Sindaco di Campobasso, in
presentazione al catalogo: “ Museo d’Arte Contemporanea”
relativo ad una straordinaria donazione al Comune di Campobasso, da
parte del molisano Prof. Mariangelo Zappitelli, apprezzato artista in
Italia ed all’estero, così si espresse: “….Trovarsi
di fronte ad un gesto di così alto valore etico e morale….
conforta alquanto specialmente chi ha ricevuto un mandato popolare
per esercitare responsabilità pubbliche.”
Impossibile non essere d’accordo, soprattutto sfogliando i nomi
delle circa duecento opere donate. Solo per darne idea, ricordo
alcuni più noti: Attardi, Cagli, Calabria, Ceroli, Dorazio,Fazzini,
Franzese, Gentilini, Guttuso, Maccari, Montanarini, Purificato,
Schifano, Sughi, Turcato, Vespignani. Ancor più grave, per il
mancato allestimento museale riguardante l’acquisto, da parte della
Provincia, della cosidetta “collezione ottocentesca Eliseo”.
All’artista e collezionista, “Don Peppino Eliseo“, mi lega il
ricordo di una indimenticabile frequentazione che mi indusse a
presentargli il grande pittore-scultore napoletano, Ciccio Capasso,
allievo del nostro Venditti, a cui affidò la realizzazione della
pregevole scultura in bronzo della Nike, che oggi impreziosisce la
sua tomba. Tornando al tema, a chi le colpe dell’immobilismo
culturale che ci attanaglia da generazioni?; certo, non solo ai
politici che si sono avvicendati ed a quelli attuali, ma a tutti noi
che avendo sensibilità culturali, per incidere, spronare e
rivendicare un ruolo non subalterno, siamo rimasti alle denunce di
pseudo cultura salottiera. La stampa locale tutta o quasi, a parte
sporadiche denunce, non può certo tirarsi fuori, da questo mea
culpa
generale tenendo conto il ruolo fondamentale affidatogli, per
sollecitare la crescita della società che vorrebbe rappresentare. A
questo punto, guardando avanti, dopo aver atteso quarant’anni, ne
parlavamo anche con Gino Marotta in occasione della storica mostra di
Abele Valerio, a Ferrazzano, rivolgo un accorato appello a tutti
coloro che, in veste istituzionale e non, hanno sempre manifestato
interesse, per queste tematiche, affinchè si adoperino per
l’istituzione di una Pinacoteca regionale in cui possano trovare
spazio anche tutte le nostre vere eccellenze, ben evidenziate
attraverso le nuove ricerche di Dante Gentile Lorusso. Oggi gli
spazi, da destinare allo scopo, abbondano tanto da non rappresentare
più il solito alibi, per giustificare l’immobilismo; purchè si
dialoghi, tra le istituzioni, facendo prevalere il bene comune. E per
non chiudere in negativo, sento il dovere di segnalare l’ottimo
nuovo ed ampliato allestimento del Museo Sannitico di Campobasso.
Troppo spesso dimentichiamo che, in ogni luogo, si può far bene;
purchè vi sia competenza e passione.
Michele
Carroccia
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