Riceviamo e pubblichiamo
CRONACA DI UNA GIORNATA DI ORDINARIA DISAMMINISTRAZIONE
ANTEFATTO
Presso il “Servizio Politiche Energetiche” della Regione Molise era convocata, per oggi, la Conferenza di Servizi in relazione ad un progetto per la installazione di 19 pale eoliche (in attesa di altre 55 già annunciate) in territorio di Campomarino.
La sezione provinciale di Campobasso di Italia Nostra aveva in precedenza trasmesso a tutti gli Enti di competenza proprie osservazioni tese a dimostrare come il parere favorevole sull’impatto ambientale, già espresso dalla Regione Molise, fosse frutto di un esame assolutamente incompleto e superficiale (lo studio fu commissionato all’Università di Cassino), rilevandosi, con le note depositate, la improcedibilità dell’istanza della proponente ditta (Soc. RE PLUS) ed evidenziandosi, comunque, nel merito, la non corrispondenza tra quanto documentalmente risultante agli atti e quanto in realtà riscontrato circa le distanze intercorrenti tra alcune pale e le abitazioni esistenti in loco.
Una delegazione della suddetta sezione di Italia Nostra (presidente, vice- presidente e consigliere) si è recata nella sede del Ufficio a ciò preposto per partecipare alla Conferenza - quale associazione portatrice di interessi diffusi e sottoscrittrice delle osservazioni di cui sopra - anche al fine di fornire eventuali chiarimenti su quanto controdedotto e osservato, ma ad essa, inspiegabilmente, è stato impedito di presenziare ai lavori, ritenendosi la stessa non legittimata a comparire.
A quanti, oggi, hanno vietato la nostra partecipazione alla Conferenza, si ricorda l’art. 9 della l. 241/1990: “Qualunque soggetto, portatore di interessi pubblici o privati, nonché i portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati, cui possa derivare un pregiudizio dal provvedimento, hanno facoltà di intervenire nel procedimento”, portandosi, anche, a loro conoscenza alcune recenti sentenze in materia (T.A.R. Marche, Ancona, sez. I, 14.12.2012, n. 803; Consiglio di Stato, sez. VI, 15.07.2010, n. 4575; T.A.R. Puglia, Lecce, sez. I, 04.02.2003, n. 359).
CONSIDERAZIONI
In una affollatissima assemblea, composta da vari rappresentanti di enti e soggetti interessati al progetto e di personaggi estranei alla procedura in corso, un’associazione che si batte, disinteressatamente, per la tutela e la salvaguardia del territorio è, purtroppo, stata esclusa dalla possibilità di argomentare la propria contrarietà al progetto in questione e di richiamare, in quella sede, ricordandoli ancora una volta, i valori primari di cui si fa garante la nostra Costituzione nel 2° comma dell’art. 9.
Per la Regione Molise il patrimonio paesaggistico e culturale non hanno, dunque, difensori? A presenziare – e ad intervenire – nell’ambito della odierna Conferenza di Servizi erano legittimati, come soggetti diversi dagli enti interessati e come la ditta proponente, solo e soltanto i legali della ditta stessa (ad essi è stato, invece, dato libero accesso). Ma il paesaggio, i beni naturalistici e culturali della nostra piccola e bella Regione, chi li difende? Non certo coloro i quali esprimono pareri favorevoli in presenza di opere devastanti (facendo finta di preoccuparsi di impatti ambientali annunciati ai confini della nostra regione); non certo chi svende il territorio a imprese che del Molise sono ormai padroni, disponendone a loro piacimento; non certo chi, con arroganza e presunzione, ignora le tante e sempre più numerose voci di protesta verso l’aggressione, il vilipendio, la violenza a cui sta andando incontro, precipitosamente, il Molise.
Chi, se non le associazioni ambientaliste locali, possono dare un ricco contributo a preservare il territorio da attacchi sconsiderati e pregiudizievoli? Ogni tentativo di instaurare un rapporto in tal senso con i vertici della Regione è risultato vano: vox clamantis in deserto.
Ma “non finisce qui”, come si diceva in una nota trasmissione televisiva.
(by Nicola)
Presso il “Servizio Politiche Energetiche” della Regione Molise era convocata, per oggi, la Conferenza di Servizi in relazione ad un progetto per la installazione di 19 pale eoliche (in attesa di altre 55 già annunciate) in territorio di Campomarino.
La sezione provinciale di Campobasso di Italia Nostra aveva in precedenza trasmesso a tutti gli Enti di competenza proprie osservazioni tese a dimostrare come il parere favorevole sull’impatto ambientale, già espresso dalla Regione Molise, fosse frutto di un esame assolutamente incompleto e superficiale (lo studio fu commissionato all’Università di Cassino), rilevandosi, con le note depositate, la improcedibilità dell’istanza della proponente ditta (Soc. RE PLUS) ed evidenziandosi, comunque, nel merito, la non corrispondenza tra quanto documentalmente risultante agli atti e quanto in realtà riscontrato circa le distanze intercorrenti tra alcune pale e le abitazioni esistenti in loco.
Una delegazione della suddetta sezione di Italia Nostra (presidente, vice- presidente e consigliere) si è recata nella sede del Ufficio a ciò preposto per partecipare alla Conferenza - quale associazione portatrice di interessi diffusi e sottoscrittrice delle osservazioni di cui sopra - anche al fine di fornire eventuali chiarimenti su quanto controdedotto e osservato, ma ad essa, inspiegabilmente, è stato impedito di presenziare ai lavori, ritenendosi la stessa non legittimata a comparire.
A quanti, oggi, hanno vietato la nostra partecipazione alla Conferenza, si ricorda l’art. 9 della l. 241/1990: “Qualunque soggetto, portatore di interessi pubblici o privati, nonché i portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati, cui possa derivare un pregiudizio dal provvedimento, hanno facoltà di intervenire nel procedimento”, portandosi, anche, a loro conoscenza alcune recenti sentenze in materia (T.A.R. Marche, Ancona, sez. I, 14.12.2012, n. 803; Consiglio di Stato, sez. VI, 15.07.2010, n. 4575; T.A.R. Puglia, Lecce, sez. I, 04.02.2003, n. 359).
CONSIDERAZIONI
In una affollatissima assemblea, composta da vari rappresentanti di enti e soggetti interessati al progetto e di personaggi estranei alla procedura in corso, un’associazione che si batte, disinteressatamente, per la tutela e la salvaguardia del territorio è, purtroppo, stata esclusa dalla possibilità di argomentare la propria contrarietà al progetto in questione e di richiamare, in quella sede, ricordandoli ancora una volta, i valori primari di cui si fa garante la nostra Costituzione nel 2° comma dell’art. 9.
Per la Regione Molise il patrimonio paesaggistico e culturale non hanno, dunque, difensori? A presenziare – e ad intervenire – nell’ambito della odierna Conferenza di Servizi erano legittimati, come soggetti diversi dagli enti interessati e come la ditta proponente, solo e soltanto i legali della ditta stessa (ad essi è stato, invece, dato libero accesso). Ma il paesaggio, i beni naturalistici e culturali della nostra piccola e bella Regione, chi li difende? Non certo coloro i quali esprimono pareri favorevoli in presenza di opere devastanti (facendo finta di preoccuparsi di impatti ambientali annunciati ai confini della nostra regione); non certo chi svende il territorio a imprese che del Molise sono ormai padroni, disponendone a loro piacimento; non certo chi, con arroganza e presunzione, ignora le tante e sempre più numerose voci di protesta verso l’aggressione, il vilipendio, la violenza a cui sta andando incontro, precipitosamente, il Molise.
Chi, se non le associazioni ambientaliste locali, possono dare un ricco contributo a preservare il territorio da attacchi sconsiderati e pregiudizievoli? Ogni tentativo di instaurare un rapporto in tal senso con i vertici della Regione è risultato vano: vox clamantis in deserto.
Ma “non finisce qui”, come si diceva in una nota trasmissione televisiva.
(by Nicola)
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