mercoledì 13 ottobre 2021

Quis custodiet ipsos custodes?

 

La questione "ambiente" nel Molise è ormai scandalosa. Anni e anni di sciatterìa istituzionale, di posizioni intoccabili, incompetenze ed inevitabili dubbi sulla effettiva imparzialità della pubblica amministrazione in materia di controlli ed accertamenti a tutela della salute pubblica. Del resto dopo quello che è successo a Bojano, dove grazie a false certificazioni, pubbliche e private, si è consentito per anni di bruciare rifiuti pericolosi e cancerogeni in un impianto non idoneo, quale può essere la fiducia nel sistema pubblico di controllo? Qualcuno ha pagato per quel vero e proprio disastro ambientale, per quelle false certificazioni? Nessuno. Tutto prescritto, anche se fin dal 1994 un consulente della Provincia di Campobasso, e quindi un pubblico ufficiale, avvertì chi di dovere che in un impianto non idoneo stava avvenendo una termocombustione di rifiuti, poi risultati cancerogeni. Questo nonostante l'esistenza del principio di precauzione che avrebbe dovuto imporre un ben altro sistema di controllo. Nessun colpevole per reati gravissimi. Questo è il Molise istituzionale che abbiamo e con questa situazione dobbiamo convivere, e morire, perchè ne è morta di gente per tumori mai indagati, mai studiati sul serio. E oggi non è che sia cambiato qualcosa. Gli intoccabili ancora si comportano da padreterni, sottovalutano, negano evidenze che anche nel centesimo mondo sono tenute in considerazione. Adesso la situazione è questa: la piana di Bojano e quella di Isernia sono monitorate dalle centraline di Venafro, almeno secondo il parere del direttore tecnico-scientifico di Arpa Molise, e quindi presentano la stessa grave situazione. Non c'è bisogno di lauree o di speciali competenza per capire che, se così è, le Prefetture di Isernia e Campobasso dovrebbero già essere in allarme e gli ambienti giudiziari dovrebbero avere già contezza di quali siano le misure di contenimento adottate e se siano idonee allo scopo, di quali siano le zone di riqualificazione, di contenimento...insomma dovrebbero già avere tutto il bagaglio informativo che qualsiasi paese civile impone di conoscere a quanti operano, e vengono pagati, per mantenere in sicurezza i cittadini. CI SONO ANCORA PARLAMENTARI MOLISANI CHE INTENDONO ACCENDERE I FARI SU QUESTE VICENDE? HANNO TEMPO PER INCONTRARCI E VERIFICARE CHE SONO TUTTE DOCUMENTATE LE COSE CHE DICIAMO? Sono loro l'ultima sponda perché le Prefetture non riscontrano, la magistratura archivia con motivazioni che andrebbero discusse, appunto, con i Parlamentari, i Sindaci spesso non sanno nemmeno di cosa parliamo e sono l'ultimo anello della catena, quello più fragile ed esposto. CI SONO PARLAMENTARI CHE VOGLIONO CONOSCERE LO STATO DI FATTO, QUELLO VERO CHE EMERGE DAGLI ATTI E NON QUELLO CHE APPARE SUGLI ORGANI D'INFORMAZIONE? In definitiva, riusciamo a fare un patto sociale che dia un senso a questa nostra situazione studiandola e, finalmente, punendo quanti sono responsabili di questo lassismo che mette a rischio gran parte della popolazione molisana? Noi come sempre siamo a disposizione, lealmente, senza secondi fini, ma con la determinazione necessaria che richiede questo momento storico.

Fonte: 'Area Matese'

(by nicola)

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