sabato 31 agosto 2019
venerdì 30 agosto 2019
giovedì 29 agosto 2019
martedì 27 agosto 2019
26 agosto 1789. Dichiarazione dei Diritti dell’uomo e del cittadino
Articolo 1
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Articolo 2
Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.
Articolo 3
Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.
Articolo 4
Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.
Articolo 5
Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti.
Articolo 6
Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica.
Articolo 7
Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.
Articolo 8
Ogni individuo ha diritto ad un'effettiva possibilità di ricorso a competenti tribunali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge.
Articolo 9
Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato.
Articolo 10
Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta.
Articolo 11
1. Ogni individuo accusato di un reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata legalmente in un pubblico processo nel quale egli abbia avuto tutte le garanzie necessarie per la sua difesa.
2. Nessun individuo sarà condannato per un comportamento commissivo od omissivo che, al momento in cui sia stato perpetuato, non costituisse reato secondo il diritto interno o secondo il diritto internazionale. Non potrà del pari essere inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in cui il reato sia stato commesso.
Articolo 12
Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.
Articolo 13
1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.
2. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese.
Articolo 14
1. Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni.
2. Questo diritto non potrà essere invocato qualora l'individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite.
Articolo 15
1. Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza.
2. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza.
Articolo 16
1. Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento.
2. Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi.
3. La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.
Articolo 17
1. Ogni individuo ha il diritto ad avere una proprietà sua personale o in comune con altri.
2. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua proprietà.
...
(by Nicola)
venerdì 23 agosto 2019
Polmone
La notizia, tra le peggiori che si possano immaginare, è che
l’Amazzonia, il polmone verde di tutta la terra, che produce il 20%
dell’ossigeno dell’atmosfera, sta bruciando ed ha già prodotto un
deserto più grande della Germania.
Infatti questo terribile avvenimento, sommato alla distruzione delle
foreste siberiane e allo scioglimento dei ghiacciai della calotta polare
e della Groenlandia, condiziona la vita dell’intero pianeta.
I governi, o negano platealmente gli effetti perniciosi di questi
eventi, come il presidente del Brasile Bolsonaro, o si disinteressano
completamente di essi.
Per frenare la distruzione della vita, nostra e del pianeta, occorre
eliminare le cause del disastro. E le cause si riassumono in un solo
fatto: la diffusione tra i governi e nell’immaginario collettivo che ciò
che conta non è vita individuale e globale, cioè lo sviluppo materiale e
spirituale della persona umana e della società, ma consiste
nell’accumulare danaro nelle mani rapaci delle multinazionali e della
finanza.
Oggi pensare al bene comune non è più un’espressione generica:
significa pensare in concreto al bene dell’umanità intera e del pianeta
in cui viviamo.
In Italia il programma di governo, che dovrà essere redatto a
conclusione dell’attuale crisi, dovrà mettere in primo piano la tutela
dei beni comuni, cioè dei beni indispensabili per assicurare i diritti
fondamentali di tutti e combattere con la forza del diritto e cioè
procedendo alle necessarie nazionalizzazioni dei servizi pubblici
essenziali e delle fonti di energia (art. 43 Cost.), gli effetti nefasti
del libero mercato, attraverso il quale uomini senza scrupoli non
tengono in alcun conto la vita dei singoli e del pianeta pur di
accumulare danaro.
Per quanto riguarda il nostro paese un primo passo in questa
direzione è stato già compiuto da autorevoli parlamentari, i quali sulla
base di una loro personale dirittura morale, hanno proposto la difesa
innanzitutto dello sviluppo della vita individuale e globale.
Si tratta della proposta di legge dell’Onorevole Stefano Fassina e
del disegno di legge della Senatrice Paola Nugnes ed altri, i quali
prevedono la tutela dei beni comuni e una interpretazione
costituzionalmente orientata delle norme del codice civile riguardanti
la proprietà privata, alla luce degli articoli 41 e 42 della
Costituzione, le quali subordinano l’interesse del proprietario
all’utilità sociale e alla funzione sociale della proprietà.
Sarebbe sufficiente l’approvazione dei queste due leggi per porre un
freno reale ed efficiente alla ingordigia dei sostenitori dell’attuale
sistema economico predatorio neoliberista, che verrebbe automaticamente
rimpiazzato dal benefico sistema economico produttivo di stampo
keynesiano.
Qualche accenno a questa problematica è in uno dei 10 punti
presentati dai 5 Stelle per l’accordo con il PD. L’ordine di importanza
degli interessi impone che questi argomenti figurino al primo posto
delle trattative, trattandosi della tutela della vita degli individui e
del pianeta terra.
Professor Paolo Maddalena.
Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”
(by Nicola)
Chi conosce il Vino non beve rosato!
In occasione di tutte le elezioni, i politici italiani scoprono che
il Nostro Paese non è dotato di una legge elettorale degna di questo
nome e conforme alla nostra Costituzione. Il nostro testo costituzionale
garantisce un voto libero e personale (art. 48 Cost.). Non è libera e
personale la scelta tra nominati dalle Segreterie dei partiti, così come
sancito dall’attuale legge elettorale.
Il c.d. Rosatellum, approvato a colpi di maggioranza abusando dello
strumento della fiducia e contando sul non sempre vigile controllo dei
Presidenti di Camera e Senato, non garantisce la tutela costituzionale
che spetta al corpo elettorale, in quanto anziché disciplinare il
diritto al voto lo limita.
La classe politica, nonostante le evidenti incostituzionalità della
legge in questione, ha agito come se il problema non esistesse, salvo
rendersi conto in piena crisi parlamentare che questa legge elettorale
non garantisce un voto democratico.
Così La Senatrice Bonino ed il Senatore Grasso, intervistati dopo le
consultazioni, hanno dichiarato di aver riferito al Presidente della
Repubblica che non è possibile procedere con libere elezioni perché
questa legge elettorale li vedrebbe esclusi come partiti (più Europa e
LEU) dalla competizione.
Viene da chiederci: dov’erano fino ad oggi?
Noi, però, sappiamo di essere stati dalla parte giusta, ovvero in
trincea per combattere questa legge elettorale e restituire il potere al
popolo sovrano che lo esercita in occasione delle elezioni attraverso
il Corpo elettorale.
Nello specifico, l’associazione ATTUARE LA COSTITUZIONE ha proposto i seguenti ricorsi:
1) ricorso in via diretta alla Corte Costituzionale per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato;
2) ricorso ex art. 702 bis c.p.c. al Tribunale Civile di Roma;
3) ricorso alla Giunta delle elezioni del Senato per l’assegnazione
alla regione Umbria del seggio spettante ai cittadini siciliani;
4) ricorso del Senatore DE FALCO in via diretta alla Corte
Costituzionale, sempre per l’assegnazione del seggio siciliano
all’Umbria.
Siamo sicuri che la lotta contro il Rosatellum ci vedrà vincitori;
quello che ci preoccupa è il susseguirsi di leggi elettorali
incostituzionali (prima del Rosatellum ne abbiamo avute ben due) e la
mancanza di volontà della classe politica nel restituire al popolo
sovrano quanto gli spetta, ovvero di votare in maniera libera e
personale.
Non possiamo però che restare basiti dall’indifferenza che
caratterizza i governanti rispetto a una grave carenza democratica che
affligge il nostro Paese, e si manifesta in occasione delle competizioni
elettorali.
Giuseppe LIBUTTI Avvocato e Vice Presidente dell’Associazione Attuare la Costituzione
(by Nicola)
martedì 13 agosto 2019
sabato 10 agosto 2019
venerdì 9 agosto 2019
Sabaudia-Termoli
La
mossa di Salvini di dichiarare aperta la crisi di governo è
essenzialmente una boutade. Con i parlamentari in vacanza e con una
legge di bilancio molto difficile da redigere, come si può pensare a una
crisi in questo momento?
A noi sembra che Matteo Salvini persegua con caparbia fini neoliberisti profondamente radicati nel suo programma, senza tener conto della realtà.
Di fronte alle difficoltà della redazione del bilancio 2020 e di quelle relative all’approvazione della flat tax e delle autonomie differenziate, Salvini minaccia di rompere tutto, consapevole di riuscire vincitore a seguito di una campagna balneare da lui già intrapresa, fidando fortemente nell’indifferenza e nell’ignoranza di molti italiani, pronti a seguirlo senza sapere cosa stiano facendo.
La situazione è fortemente ingarbugliata, soprattutto perché i governi degli ultimi 40 anni hanno scelleratamente prodotto la completa disintegrazione del patrimonio pubblico italiano, donandolo a faccendieri incapaci ed egoisti, che tra l’altro, si combattono fra loro per assicurarsi una posizione di forza nello sbranare la preda costituita dalle fonti di ricchezza italiane.
Sintomatica, a questo proposito, è la situazione di Alitalia, importantissima fonte di produzione di ricchezza nazionale, la quale sta per essere ceduta alla famiglia Benetton, che ha dato grandi prove di incapacità a gestire i servizi pubblici, e tra gli altri, alla compagnia americana Delta, che vuole spostare le rotte più fruttuose nelle mani degli americani, con l’intento poi di trasferire le rotte transoceaniche da Roma a Parigi.
In questa situazione dominata da un forte individualismo e da una fortissima convinzione neoliberista, occorre una mobilitazione di tutti gli intellettuali italiani per capire come sia possibile incidere sulle menti degli elettori (oramai oscurate da discorsi che parlano agli istinti più deteriori dell’animo umano, invocando l’odio di razza e il “diritto” alla disuguaglianza) tentando di orientare le persone su quanto afferma la Costituzione Repubblicana sui diritti umani, sulla solidarietà sociale e sul principio di eguaglianza economica.
In questa azione occorre spingere la grande massa degli astensionisti a confluire in un nuovo partito, retto da persone colte e inattaccabili, che attuino la Costituzione Repubblicana, pongano come primo problema globale la salvezza del pianeta e risolvano i problemi economici italiani, sostituendo al sistema economico predatorio neoliberista, ora dominante, un sistema di stampo keynesiano che preveda la redistribuzione della ricchezza alla base della piramide sociale.
Ciò è compatibile anche con la vigenza degli attuali trattati europei, i quali, se impediscono gli aiuti di Stato, non impediscono tuttavia le nazionalizzazioni e una politica che blocchi le privatizzazioni e le svendite e ricostituisca il patrimonio pubblico degli italiani, in modo da poter gestire in maniera autonoma i servizi pubblici essenziali (vedi Alitalia e Autostrade) e le fonti di energia (acqua, luce, gas) come prescrive l’articolo 43 della Costituzione.
Insomma bisogna stringere i denti per attuare una politica che non sia quella dannosa e subordinata agli interessi degli altri Stati europei, già sperimentata dal governo Monti, ma che sia produttiva di sviluppo economico e di conseguente moltiplicazione dei posti di lavoro.
Il momento è atrocemente grave, sia sul piano globale, sia sul piano europeo ed italiano e non si può perdere più neanche un minuto, per far correre, come diceva Giovan Battista Vico, le menti ancora sane “a vele spiegate”.
Paolo Maddalena, Vice Presidente Emerito della Corte costituzionale
(by Nioola)
A noi sembra che Matteo Salvini persegua con caparbia fini neoliberisti profondamente radicati nel suo programma, senza tener conto della realtà.
Di fronte alle difficoltà della redazione del bilancio 2020 e di quelle relative all’approvazione della flat tax e delle autonomie differenziate, Salvini minaccia di rompere tutto, consapevole di riuscire vincitore a seguito di una campagna balneare da lui già intrapresa, fidando fortemente nell’indifferenza e nell’ignoranza di molti italiani, pronti a seguirlo senza sapere cosa stiano facendo.
La situazione è fortemente ingarbugliata, soprattutto perché i governi degli ultimi 40 anni hanno scelleratamente prodotto la completa disintegrazione del patrimonio pubblico italiano, donandolo a faccendieri incapaci ed egoisti, che tra l’altro, si combattono fra loro per assicurarsi una posizione di forza nello sbranare la preda costituita dalle fonti di ricchezza italiane.
Sintomatica, a questo proposito, è la situazione di Alitalia, importantissima fonte di produzione di ricchezza nazionale, la quale sta per essere ceduta alla famiglia Benetton, che ha dato grandi prove di incapacità a gestire i servizi pubblici, e tra gli altri, alla compagnia americana Delta, che vuole spostare le rotte più fruttuose nelle mani degli americani, con l’intento poi di trasferire le rotte transoceaniche da Roma a Parigi.
In questa situazione dominata da un forte individualismo e da una fortissima convinzione neoliberista, occorre una mobilitazione di tutti gli intellettuali italiani per capire come sia possibile incidere sulle menti degli elettori (oramai oscurate da discorsi che parlano agli istinti più deteriori dell’animo umano, invocando l’odio di razza e il “diritto” alla disuguaglianza) tentando di orientare le persone su quanto afferma la Costituzione Repubblicana sui diritti umani, sulla solidarietà sociale e sul principio di eguaglianza economica.
In questa azione occorre spingere la grande massa degli astensionisti a confluire in un nuovo partito, retto da persone colte e inattaccabili, che attuino la Costituzione Repubblicana, pongano come primo problema globale la salvezza del pianeta e risolvano i problemi economici italiani, sostituendo al sistema economico predatorio neoliberista, ora dominante, un sistema di stampo keynesiano che preveda la redistribuzione della ricchezza alla base della piramide sociale.
Ciò è compatibile anche con la vigenza degli attuali trattati europei, i quali, se impediscono gli aiuti di Stato, non impediscono tuttavia le nazionalizzazioni e una politica che blocchi le privatizzazioni e le svendite e ricostituisca il patrimonio pubblico degli italiani, in modo da poter gestire in maniera autonoma i servizi pubblici essenziali (vedi Alitalia e Autostrade) e le fonti di energia (acqua, luce, gas) come prescrive l’articolo 43 della Costituzione.
Insomma bisogna stringere i denti per attuare una politica che non sia quella dannosa e subordinata agli interessi degli altri Stati europei, già sperimentata dal governo Monti, ma che sia produttiva di sviluppo economico e di conseguente moltiplicazione dei posti di lavoro.
Il momento è atrocemente grave, sia sul piano globale, sia sul piano europeo ed italiano e non si può perdere più neanche un minuto, per far correre, come diceva Giovan Battista Vico, le menti ancora sane “a vele spiegate”.
Paolo Maddalena, Vice Presidente Emerito della Corte costituzionale
(by Nioola)
giovedì 8 agosto 2019
martedì 6 agosto 2019
Da settembre educazione civica obbligatoria
Alle medie e superiori sarà argomento
d'esame, mentre alle elementari l'insegnamento sarà più sintetico.
L'insegnamento inoltre sarà integrato con esperienze extra-scolastiche, a partire dalla costituzione di reti con altri soggetti istituzionali e con il mondo del terzo
settore, con riguardo in particolare a quelli impegnati nella promozione
della cittadinanza attiva. Al fine di valorizzare la materia, inoltre,
la scuola rafforzerà la collaborazione con le famiglie. Anche i comuni
potranno promuovere iniziative in collaborazione con le scuole.
Fonte: Studio Cataldi
(by nicola)
domenica 4 agosto 2019
giovedì 1 agosto 2019
Sequestrata area parco eolico Morcone.
Scrive il procuratore della Repubblica di Benevento, Aldo Policastro:
Nella mattinata odierna, la Stazione Carabinieri Forestale di
Pontelandolfo ha dato esecuzione al provvedimento con cui, su richiesta
della Procura della Repubblica di Benevento, il giudice per le indagini
preliminari disponeva il sequestro dell’area relativa al parco eolico
realizzato in Morcone località Montagna-Fasana, ricorrendo il fumus del
reato di cui all’art 733 bis cp Il provvedimento si fonda sugli
accertamenti e sopralluoghi, scaturiti dalle plurime segnalazioni
effettuate dalle associazioni ambientaliste, ed effettuati dall’ARPAC di
Benevento unitamente all’ISPRA, sull’area oggetto di autorizzazione
unica n. 999 del 2014 della Regione Campania per la realizzazione di un
parco eolico, essendo stata constatata la distruzione e comunque il
deterioramento di habitat all’interno peraltro di un sito protetto (area
Natura 2000 – SIC), di cui veniva compromesso lo stato di
conservazione, senza possibilità di ripristino della situazione
ambientale iniziale.
All’esito del sopralluogo dell’Arpac, veniva infatti constatato come i lavori di realizzazione del Parco avessero causato rilevanti danneggiamenti, rimaneggiamenti e vere e proprie distruzioni di vari habitat protetti dalla direttiva 92/43 CEE, sia mediante diretta asportazione del suolo sia mediante il loro ricoprimento con materiali di scavo senza osservare azioni di conservazione del suolo, nonché avessero provocato sbancamenti e modifiche morfologiche dei versanti e frammentazioni di habitat.
Veniva infine calcolato che era stata sottratta al sito Natura 2000 una superficie di oltre 35 ettari, nonché registrato un impatto significativo sull’ambiente naturale, venendo compromessa la conservazione di habitat e specie tutelati, alterato il paesaggio dell’area e abbassato il valore naturalistico dell’area e aumentata la fragilità ambientale con impatto sulla flora e sulla fauna ivi presente.
***
Scrivono in merito per l'associazione Altrabenevento Sandra Sandrucci, Vincenzo Fioretti e per il Fronte Sannita per la Difesa della Montagna Giuseppe Fappiano, Lena Fusco e Giovanni Mastrobuoni: Dopo un lungo, costante ed impegnativo lavoro di indagine la Procura di Benevento ha ottenuto il sequestro dell’impianto eolico della società Dotto Morcone, costruito con n. 18 pali sulla montagna Fasana di Morcone, avendo accertato la distruzione dei siti protetti ivi esistenti.
E’ la stessa Procura a dare atto nella sua nota che le indagini sono scaturite a seguito delle denunce di associazioni ambientaliste. Altrabenevento e il Fronte Sannita per la Difesa della Montagna fin dal febbraio 2017 avevano denunciato lo scempio che si sarebbe perpetrato a danno del sito protetto dalla Comunità Europea, puntualmente verificatosi con l’esecuzione dei lavori, così come denunciato con i numerosi esposti di questi anni a fronte dei continui danneggiamenti nei confronti degli habitat prioritari.
Il danno purtroppo costituisce una ferita notevole al patrimonio naturale della montagna di Morcone, che non potrà essere rimarginata a causa della perdita notevole di superficie occupata dall’impianto rispetto a quella prevista ed autorizzata. Siamo certi che l’iter giudiziario confermerà le indagini della Procura e ci auguriamo che si arrivi alla demolizione dell’impianto. Per il momento, che si spengano le luci!
All’esito del sopralluogo dell’Arpac, veniva infatti constatato come i lavori di realizzazione del Parco avessero causato rilevanti danneggiamenti, rimaneggiamenti e vere e proprie distruzioni di vari habitat protetti dalla direttiva 92/43 CEE, sia mediante diretta asportazione del suolo sia mediante il loro ricoprimento con materiali di scavo senza osservare azioni di conservazione del suolo, nonché avessero provocato sbancamenti e modifiche morfologiche dei versanti e frammentazioni di habitat.
Veniva infine calcolato che era stata sottratta al sito Natura 2000 una superficie di oltre 35 ettari, nonché registrato un impatto significativo sull’ambiente naturale, venendo compromessa la conservazione di habitat e specie tutelati, alterato il paesaggio dell’area e abbassato il valore naturalistico dell’area e aumentata la fragilità ambientale con impatto sulla flora e sulla fauna ivi presente.
***
Scrivono in merito per l'associazione Altrabenevento Sandra Sandrucci, Vincenzo Fioretti e per il Fronte Sannita per la Difesa della Montagna Giuseppe Fappiano, Lena Fusco e Giovanni Mastrobuoni: Dopo un lungo, costante ed impegnativo lavoro di indagine la Procura di Benevento ha ottenuto il sequestro dell’impianto eolico della società Dotto Morcone, costruito con n. 18 pali sulla montagna Fasana di Morcone, avendo accertato la distruzione dei siti protetti ivi esistenti.
E’ la stessa Procura a dare atto nella sua nota che le indagini sono scaturite a seguito delle denunce di associazioni ambientaliste. Altrabenevento e il Fronte Sannita per la Difesa della Montagna fin dal febbraio 2017 avevano denunciato lo scempio che si sarebbe perpetrato a danno del sito protetto dalla Comunità Europea, puntualmente verificatosi con l’esecuzione dei lavori, così come denunciato con i numerosi esposti di questi anni a fronte dei continui danneggiamenti nei confronti degli habitat prioritari.
Il danno purtroppo costituisce una ferita notevole al patrimonio naturale della montagna di Morcone, che non potrà essere rimarginata a causa della perdita notevole di superficie occupata dall’impianto rispetto a quella prevista ed autorizzata. Siamo certi che l’iter giudiziario confermerà le indagini della Procura e ci auguriamo che si arrivi alla demolizione dell’impianto. Per il momento, che si spengano le luci!
***
Questo invece il comunicato del WWF Sannio: "Il WWF esprime
soddisfazione per il sequestro preventivo dell’impianto (non lo si
chiami “parco”!) eolico di Morcone e Pontelandolfo disposto dal Giudice
per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Benevento, dott.ssa
Loredana Camerlengo. L’importante misura cautelare è stata disposta
dalla Procura della Repubblica, in accoglimento della istanza di
sequestro presentata dal vicepresidente nazionale del WWF Italia, Dante
Caserta, predisposta dall’avvocato beneventano Maurizio Balletta con il
supporto degli attivisti del WWF Sannio.
Il WWF infatti da tempo monitora la proliferazione selvaggia
degli impianti eolici nell’Alto Tammaro, un’area ad elevata biodiversità
testimoniata dalla presenza di diverse aree protette dalle Direttive
europee sugli habitat e sugli uccelli, le cosiddette SIC (Siti di
Importanza Comunitaria) e ZPS (Zone di Protezione Speciale, tra cui
quella dell’Invaso del Tammaro in cui ricade l’oasi WWF del Lago di
Campolattaro). Proprio in relazione all’impianto di Morcone e
Pontelandolfo, poco più di un anno fa il WWF proponeva un ricorso al TAR
avverso un discutibile provvedimento regionale di modifica delle
prescrizioni VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) che avrebbe
consentito l’esecuzione dei lavori nel periodo di riproduzione di
importanti specie di uccelli presenti nell’area, ricorso fortunatamente
accolto.
L’azione del WWF si è innestata sull’indagine eseguita
dall’ARPAC (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della
Campania) che, forse per la prima volta in Italia, è riuscita a misurare
esattamente, anche con l’ausilio di strumenti satellitari, la esatta
percentuale di habitat illecitamente sottratto, individuando anche
significativa perdita di specie floristiche, non segnalate dagli
“imprenditori” richiedenti l’autorizzazione né accertate dalle
superficiali valutazioni ambientali della Regione Campania. Allegando la
documentazione realizzata dall’ARPAC, la situazione è stata segnalata a
tre diverse autorità:
-
alla Procura della Repubblica con un esposto in cui, oltre
all’accertamento delle responsabilità penali, il WWF ha anche chiesto
l’applicazione delle norme sulla responsabilità amministrativa delle
persone giuridiche, sollecitando il sequestro delle quote sociali delle
società responsabili dei gravissimi danni all’ambiente ed alla
biodiversità, anche a garanzia del danno ambientale da risarcire allo
Stato;
-
al Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, per il tramite del
Prefetto di Benevento, a cui è stato espressamente chiesto l’intervento
statale, al fine di ottenere l’adozione di provvedimenti statali anche
per il ripristino dell’ambiente;
-
alla Commissione Europea, in conseguenza dell’autorizzazione da
parte della Regione Campania in contrasto con le Direttive comunitarie
sulla tutela degli habitat e sulla valutazione di impatto ambientale, la
quale ha già avviato una istruttoria che potrebbe sfociare in una nuova
procedura di infrazione contro la Repubblica Italiana.
La vicenda ha una grandissima importanza innanzitutto dal punto
di vista tecnico-giuridico, poiché il provvedimento del GIP Camerlengo
costituisce una delle prime applicazioni del reato di distruzione o
deterioramento di habitat, introdotto in attuazione della Direttiva
europea sulla tutela degli habitat mediante il diritto penale.
Dal punto di vista tecnico della tutela dell’ambiente, il
lavoro dell’ARPAC è stato supportato anche dalla recentissima redazione
della Carta della Natura, presentata il 17 novembre scorso proprio
all’oasi WWF del Lago di Campolattaro dal Presidente, Stefano Sorvino, e
dai redattori.
Va infine evidenziato come i tecnici dell’ARPAC e
dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca
Ambientale) siano giunti sui luoghi perché impegnati nella fase
preliminare per la perimetrazione del Parco Nazionale del Matese che
comprende sia l’analisi diretta del territorio sia il confronto con
cittadini, associazioni ed Enti pubblici che praticamente all’unanimità
hanno segnalato lo scempio, che la Regione Campania avrebbe dovuto
preventivamente evitare con una efficace e seria pianificazione, meglio
se condivisa democraticamente con le popolazioni.
Il WWF auspica che il Ministro Costa comprenda quanto sia
importante accelerare al massimo i tempi per l’adozione del decreto
istitutivo del Parco Nazionale del Matese … prima che altri cosiddetti
“parchi” distruggano altra biodiversità, paesaggi e testimonianze
storiche e culturali".
Fonte: Ilvaglio.it
(by Nicola)
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