Continua la lotta contro il mostro elettromagnetico degli Usa
E’ stata rinviata la verificazione del MUOS, prevista in questi
giorni, perché non ci sono precauzioni a tutela della salute pubblica.
La richiesta di rinvio è venuta dal Prefetto di Caltanissetta. Al
termine di una riunione, a cui erano presenti anche l’Agenzia per la
Tutela dell’Ambiente, i Vigili del Fuoco, il Comune di Niscemi e
l’Azienda Sanitaria Provinciale “è emersa l’impossibilità da parte
dell’Amministrazione locale e degli organi tecnici sopra richiamati di
indicare alcuna precauzione da adottare” arrivando quindi a chiedere “di volere posticipare la data delle suddette operazioni al fine di garantire la tutela dell’incolumità e della salute pubblica”.
Tutto nero su bianco. Senza possibilità di interpretazione o di
equivoco. Sono frasi prese dalla richiesta del Prefetto, resa nota dal
Coordinamento dei Comitati NO MUOS torna a criticare gli enti pubblici
siciliani che - afferma – non “sanno cosa fare per mitigare
l’impatto dei test di soli 3 giorni e vorrebbero farci credere che
possono gestire il Muos acceso ogni santissimo giorno”.
Le operazioni di verificazione, che prevedono l’accensione degli
impianti alla massima potenza, sono state disposte dal Consiglio di
Giustizia Amministrativa dove prosegue (nonostante l’avanzata dei
lavori) la battaglia legale dei comitati e delle associazioni impegnate
contro la costruzione del mega impianto MUOS. Nei giorni scorsi il
Coordinamento dei Comitati No MUOS aveva pesantemente criticato quanto
disposto dal CGA, definendo una farsa la verificazione disposta,
lanciando anche una petizione. La verificazione era stata disposta per
“rinnovare” quella già effettuata “dal Prof. D’Amore dell’Università
La Sapienza di Roma che aveva evidenziato i gravissimi vizi delle
autorizzazioni rilasciate per l’esecuzione del MUOS, che non garantivano
né la salute dei cittadini né la salvaguardia dell’ambiente”.
Nella petizione è stato definito inaccettabile che il collegio
incaricato alla verificazione sia composto da 3 Ministri della
Repubblica (Ambiente, Salute e Infrastrutture e Trasporti) su un totale
di 5 membri. Secondo gli attivisti la verificazione così disposta è
inaccettabile per “l’assenza di terzietà e competenza tecnica dei
Ministri (che sono organo politico e non tecnico del ministero, cui
spetta di far rispettare l’indirizzo politico dell’esecutivo di cui fa
parte il Ministero della Difesa, parte in causa)” e “per i
quesiti sottoposti ai verificatori che tendono a realizzare una
sanatoria delle autorizzazioni i cui vizi sono palesi e
inoppugnabilmente accertati dal giudizio di primo grado. Basti pensare
che lo studio sul quale si basavano le autorizzazioni non teneva conto
delle emissioni delle preesistenti 46 antenne (già spesso superiori ai
limiti di legge), sul presupposto erroneo ed immediatamente smentito che
sarebbero state dismesse”.
La petizione del Coordinamento critica il CGA affermando che ha costretto i verificatori ad “una
sorta di gara ad ostacoli che rende ancora più inattendibile (ove mai
ce ne fosse bisogno) il risultato della verificazione stessa” dando seguito alle richieste del Ministero della Difesa “che sosteneva improbabili necessità di difesa della Scala di Milano e del Colosseo”. Gli attivisti contestano poi che “le
misurazioni e le simulazioni saranno effettuate nelle condizioni di
esercizio (presupposte in base alle dichiarazioni di parte dei tecnici
del Ministero della Difesa) in violazione della regola che prevede che
siano effettuate tenendo conto dei dati progettuali e nelle peggiori
condizioni d’esercizio (tutti gli impianti funzionanti alla massima
potenza)”, che i tecnici di parte hanno solo 4 giorni per le loro
deduzioni e che i campi elettromagnetici saranno misurati dall’ARPA
Sicilia, “che è parte in causa”.
Qui è possibile leggere la richiesta del prefetto al CGA http://www.nomuos.info/ecco-perche-il-prefetto-ha-rinviato-la-verificazioni/
Alessio Di Florio
(by Nicola)
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