IL
FARAONE FRATTURA
E LO STERMINIO DEI PENTRI!
Così come il faraone egiziano
ordinò di uccidere tutti i nati maschi per sterminare gli ebrei, il
faraone molisano, non riuscendo a zittire le voci libere in regione,
soprattutto nell’area isernina, decise di abbatterne il luogo dove
le lodevoli mamme si riunivano di notte per mettere al mondo i loro
figli, nuova linfa per combattere lo strapotere e l’arroganza del
dittatore di turno! Decise di servirsi della corte al suo servizio
per studiare le strategie più subdole al fine di concepire un
mostruoso progetto definito “Lo sterminio dei pentri”! In modo
particolare, chiamò a sé una dirigente generale, fornita
dell’attestato dell’antica e nobile professione di assistenza
agli infermi (parificato alla laurea per non diminuirne il valore) e
la cercò fuori dei confini del regno, in considerazione del fatto
che, i vigliacchi predatori della sanità pubblica in Molise, avevano
già dato o altro da fare! E così, per dare avvio alla fase seconda
del suo stramaledetto progetto di sterminio totale, si servì dei più
aristocratici militanti della fazione di maggioranza, chiamata PD,
della quale la magnifica dirigente era fiera componente. Si scoprirà
più tardi che, in considerazione delle pregevoli iniziative messe in
atto in campo sanitario, il faraone promosse a direttrice generale di
tutti i dissidi molisani proprio l’infermiera professionale venuta
dalla confinante terra delle orripilanti spade del dio vento, che,
ormai da tempo, avevano preso possesso anche del Molise. Ma come si
esplicitava nei particolari il progetto di sterminio degli oppositori
pentri? Bene, nulla di più semplice, banale, elementare, infantile
che si potesse immaginare! Ecco, il faraone e la sua visir, senza
sforzarsi troppo (ma anche facendolo non avrebbero saputo fare di
meglio), decisero di recidere a dare alle fiamme il luogo dove,
appunto, le donne pentre si erano ritrovate fino ad oggi per dare al
mondo le loro creature e dove, alla bisogna, potevano curarsi in caso
di sopraggiunte difficoltà, disegnando quella nuova mappa del regno,
che maledice l’area pentra negandole una progenie! E così, senza
sapere né leggere e né scrivere (come dicevano gli antichi che non
sbagliavano mai!), questi due soggetti, fanno sparire i reparti di
pediatria, ostetricia e ginecologia dell’ospedale Veneziale di
Isernia, rendendo impossibile alle mamme far nascere i propri figli a
Isernia, loro terra da sempre, castigandole a viaggi continui per la
cura dei piccoli e per la propria salute e cancellando
definitivamente il diritto alla cittadinanza, perché mai più taluno
potesse scrivere sul proprio cartiglio “nato nella terra dei
Pentri”! Ma il faraone molisano, che a differenza delle grandi
opere realizzate dai faraoni d’Egitto, ha saputo solo emularne le
porcherie, la parte più subdola e cattiva (metropolitana leggera a
parte), non ha fatto i conti con i vecchi e i sopravvissuti i quali,
con animo libero e indomito, hanno deciso di arrestare questo
processo di sterminio e di ricacciare il tiranno verso i luoghi a lui
più cari, magari nella terra della sua infermiera professionale dove
magari avranno la possibilità di fare altri danni (ma se sono qui da
noi, magari lì non la voleva nessuno!), Emiliano permettendo! Difesa
ad oltranza dell’ospedale, dei suoi reparti e di tutta la Pentria!
Ovviamente la difesa va fatta dell’intero Molise ma l’emergenza
ci spinge ad occuparci della salute. A giorni riunioni operative e
strategie comuni!
Isernia,
19 novembre 2015
Emilio
Izzo
(by Nicola)
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