Tutti in Piazza Montecitorio
il 24 settembre 2015 dalle 10,00 alle 14,00 per dire NO al decreto governativo
che prevede di riclassificare i 42 impianti esistenti e costruire altri 18
inceneritori.
Dopo il mancato accordo
della prima convocazione in sede tecnica della Conferenza Stato – Regioni, per
l’opposizione di diverse regioni al piano di costruzione di 18 nuovi
inceneritori, saremo ancora in piazza Montecitorio per la seconda convocazione
politica e per motivare l’assurdità del decreto attuativo del ministro
Galletti, che contrasta con l’attuale direzione verso l’Economia Circolare.
L’incenerimento è stato dimostrato essere
gravemente dannoso per la salute pubblica dirige l’Italia nel verso contrario agli indirizzi della
Commissione Europea sull’Economia Circolare, alla luce del principio che i cicli di consumo si debbano chiudere con
il recupero della materia e non con la combustione, una opzione obsoleta che rappresenta
oggettivamente il tentativo di bloccare la filiera industriale del riciclo e
del recupero che è l’unica opportunità moltiplicatrice di imprenditoria ed
occupazione locale.
Continuare a finanziare
con incentivi pubblici sia la costruzione che la gestione di questi impianti
tossici è il frutto avvelenato di intese lobbistiche con pochissime grandi aziende
“multiutility” che ora stanno iniziando ad affogare “per colpa” della scelta
illuminata di tanti Comuni che hanno avviato con coerenza l’avanzata della
raccolta differenziata di qualità e del suo avvio a riciclaggio e compostaggio,
per tendere ad azzerare sia gli inceneritori che le discariche.
A tale proposito si
smentisce il falso obiettivo di voler chiudere le discariche, visto che ogni inceneritore ha
necessità di una nuova e grande discarica di servizio in cui di fatto già in
fase di selezione dei rifiuti non differenziati / talquale oltre i due terzi
vanno in discarica, oltre alle ceneri e scorie prodotte dall’incenerimento
stesso, che sono un rifiuto “speciale e pericoloso”, che pesa sino al 25% di quel
terzo di plastiche e carta che viene portato in combustione.
Questo decreto è stato
ribattezzato (S)BLOCCA ITALIA perché è destinato a BLOCCARE lo sviluppo
virtuoso di un settore enorme e la stessa crescita economica italiana ipotecando ingenti risorse pubbliche per i prossimi VENTI ANNI e creando
per questi impianti un sistema di siti considerati “insediamenti strategici di
preminente interesse nazionale” che verrebbero
di fatto sottratti
alle competenze regionali, con l’adozione possibile
di misure di accesso speciali
pari a quelle dei SITI MILITARI.
Con questo atto il
governo Renzi si mette dunque fuori dall’Europa, confermando ancora una volta
il suo europeismo di convenienza a compartimenti stagni e puramente
opportunistico, attraverso anche l’aggiramento dei principi della Direttiva
vigente 98/2008/CE.
l’ALLEANZA per
L’ECONOMIA CIRCOLARE (ACE), costituita tra le sottoscritte organizzazioni ed
associazioni, ha convocato il PRESIDIO NAZIONALE DI PROTESTA, per chiedere sia al governo che ai presidenti di Regione di NON
APPROVARE QUESTO “DECRETO-TRUFFA”, ma di procedere a rafforzare la filiera del
RICICLO E RECUPERO DI MATERIA E L’IMPRENDITORIA SANA DI SETTORE e di APPROVARE
IN PARLAMENTO LA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE “LEGGE RIFIUTI ZERO”
depositata ad ottobre 2013 con 90mila firme.
Zero Waste Lazio -
Movimento Legge Rifiuti Zero – Ass. Cetri/TIRES – Cittadinanzattiva onlus – Mo.V.I
onlus – Slow Food Italia - Carteinregola Roma – Isde Italia / Medici per
l’ambiente – Medicina Democratica onlus – Forum Salviamo il Paesaggio – Attac
Italia – Arci – Ass. Cult. Pediatri - ACP - Coordinamento NO Ombrina (contro le trivellazioni) - Cobas nazionale
(by Nicola)
Nessun commento:
Posta un commento