Il PCL Molise
esprime tutta la propria solidarietà nei confronti di Elisabetta
Guarini, Presidente dell’associazione MAMME PER LA SALUTE di
VENAFRO che è stata incredibilmente convocata presso la stazione dei
Carabinieri di Venafro per essere “identificata” a seguito di una
querela, dalla Procura di Isernia. Ovviamente si tratta “solo”
di “indagine” , ma è evidente che quando il PM anziché chiedere
l’archiviazione procede ad identificazioni innesta chiari disagi al
querelato con evidenti conseguenze tendenti a colpire il coraggio
civico nel cittadino, soprattutto per le persone “più semplici”
e madri di famiglia.
Ricordiamo al PM di
Isernia che l’associazione sta solo conducendo una sacrosanta e
legittima battaglia per la difesa della salute nella zona industriale
di Venafro notoriamente inquinata. Si indaghi piuttosto su chi ha
inquinato la piana di Venafro, sino a far rivenire diossina nel
latte materno !
Le Mamme per la
Salute non hanno mai diffamato nessuno, hanno semplicemente
esercitato la propria libertà di pensiero e di proposta rispetto ad
un muro di gomma, ponendo un problema di enorme rilievo pubblico e
vogliamo ricordare al Pm di Isernia che esiste comunque l’art.21
della Costituzione in virtù del quale queste assurde querele che i
potenti continuano a fare contro i movimenti ed i singoli attivisti
“scomodi al potere”, devono essere semplicemente archiviate,
perché hanno solo un evidente scopo intimidatorio; anzi, invece di
convocare i querelati si dovrebbero verificare gli estremi della
calunnia a carico dei potenti querelanti.
La
misura è colma: è da tempo che denunciamo il clima preoccupante ed
il carattere spropositato di tali tipi di azioni giudiziarie in loco.
Giorni or sono stati sequestrato due PC ad un giovane studente di un
paese della nostra provincia solo perché aveva semplicemente scritto
su face book quella che a nostro avviso era solo una legittima
critica al soggetto messo a fare il sindaco di Isernia dal PDL negli
anni scorsi, in relazione allo noto “scandalo Auditorium” (è
stato il PM Scioli).
Questi gravissimi
episodi si aggiungono agli atri analoghi già denunciati dal PCL
Molise; all’uopo stiamo perciò attrezzando un dossier rispetto a
tali azioni giudiziarie per chiedere un’ispezione presso la Procura
di Isernia ed anche circa l’operato di alcuni agenti di PS
recependo istanze varie, onde verificare se tali azioni costituiscano
un abuso del potere giudiziario che attenta l’art.21 della
Costituzione (segnatamente la libertà di critica scomoda al potere).
Ma soprattutto, rilanciamo la nostra battaglia per la
costituzione di comitato di lotta in difesa delle libertà
democratiche nella provincia di Isernia messe a repentaglio per via
giudiziaria.
In questa regione,
mentre si sperperano risorse e mezzi per “indagare”
spropositatamente su chi denuncia e lotta per la salute, per
l’ambiente, per la giustizia sociale e per una nuova società
migliore, contrastando abusi di potere, saccheggi di denaro pubblico
e scempi ambientali, da anni la borghesia camorristica continua a
penetrare liberamente, come avesse trovato una sorta di Svizzera, tra
riciclaggio di denaro bancario, cementificazioni e villaggi
turistici, inquinamenti, traffico illecito di rifiuti, appalti di
Scuolabus ai casalesi e quant’altro.
Per parte nostra,
questi fatti, non fanno altro che dimostrare come la macchina statale
in sostanza rimanga uno strumento costruito in tal guisa da garantire
il dominio e la dittatura della classe padronale e dei loro
governanti che opprimono il resto della società.
In
ogni modo le Mamme per la Salute non solo sole, siamo sicuri che
continueranno a lottare; e saremo noi a lanciare una grande inchiesta
popolare sull’inquinamento e sull’operato della Procura di
Isernia in merito.
06/08/2013
Il COORDINATORE
Tiziano Di Clemente
(by Nicola)
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