COORDINAMENTO DELLE
ASSOCIAZIONI NAZIONALI A TUTELA DEL TERRITORIO E DEL PAESAGGIO LUCANO
Altura, Amici della Terra,
Comitato Nazionale contro Eolico e Fotovoltaico, INU, Italia Nostra,
LIPU.
Conferenza stampa
BASTA EOLICO
!
Matera, 29 giugno 2013 -
In continuità con la manifestazione nazionale di Orvieto del 13
aprile scorso, oggi dal prestigioso sito Unesco di Matera, il
Coordinamento delle associazioni contro l’eolico industriale
ribadisce il proprio netto “BASTA EOLICO” e invita a considerare
la drammaticità della situazione Lucana, sintomatica di una
aggressione al Mezzogiorno senza precedenti: da un giorno all’altro
piovono autorizzazioni per nuovi impianti e, in poco tempo, il
patrimonio paesaggistico e ambientale lucano potrebbe essere
definitivamente sconvolto per effetto dell’installazione di altre
duemila pale eoliche dietro l’angolo, oltre alle circa 300 torri
già installate nel corso degli ultimi dieci anni, senza contare le
numerosissime non censite, poiché scandalosamente insediate con
semplici Dichiarazioni di Inizio Attività.
Per fermare questo
rischio, il Coordinamento chiede impegni precisi alla politica
nazionale e locale. Alla Regione chiede la rivisitazione del PIEAR,
per altro fuorilegge poiché privo di obbligatoria Valutazione di
Incidenza, e il suo adeguamento alle Linee Guida nazionali secondo la
interpretazione più stringente, la riadozione dell’Atto di
indirizzo approvato dalla giunta nel 2004 e la rimozione della
disastrosa deregolamentazione dei cosiddetti mini impianti
(tutt’altro che mini !). Al Parlamento e al Governo chiede la
rimozione immediata degli incentivi ai nuovi impianti eolici e la
tassazione delle grandi rendite garantite agli impianti in esercizio
o in realizzazione, rendite ancor più sconcertanti in questo momento
di crisi drammatica.
L’intervento dello Stato
è determinante in un momento in cui l’aggressione è talmente
virulenta, con la mortificazione del paesaggio, della biodiversità,
della storia e, in definitiva, della stessa identità del Paese su
cosi vasta scala, da richiedere azioni drastiche, rapide e
improcrastinabili.
Ai due livelli chiediamo,
inoltre, politiche per dirottare una parte di questo fiume di denaro
cosi risparmiato verso opzioni ben più convenienti per la lotta ai
gas serra: efficienza energetica, risparmio, fonti rinnovabili
termiche di piccola taglia, microimpianti per la produzione di
energia elettrica, allocati su capannoni, aree industriali e
similari, quindi con la compartecipazione di famiglie e piccole
imprese. Solo così si può uscire dalla crisi economica e sostenere
davvero l’occupazione attraverso imprese nazionali e aziende locali
di costruzione, installazione e manutenzione.
In
considerazione delle difficoltà contingenti dell’ amministrazione
regionale, le Associazioni propongono anche alcune misure che sono
nelle competenze del Consiglio Regionale in carica fino a novembre,
da attuare con provvedimenti a carattere di massima urgenza, nel
primo consiglio utile:
- Emanare direttive per rendere efficaci le conferenze dei servizi, nel senso di non incoraggiare il “defilamento”dei soggetti partecipanti, favorendo invece la loro piena partecipazione attraverso convocazioni concordate con anticipo. Gli Enti coinvolti infatti si trovano ad affrontare la valutazione di circa trecento voluminosi progetti con gli stessi mezzi, le stesse risorse umane e finanziare che avevano col normale lavoro e questa è una situazione insostenibile che deve essere risolta.
- Attivare il Comitato Paritetico Stato-Regione (già istituito), cui affidare, in attesa della definizione del Piano Paesistico regionale, l’individuazione delle aree strutturanti il paesaggio regionale, delle aree agricole interessate da produzioni agricolo-alimentari di qualità e/o di particolare pregio.
- In particolare occorre incrementare da subito mezzi e personale nelle Soprintendenze e negli uffici preposti alla tutela del territorio ed in particolare del paesaggio.
- I fondi? Prelevarli dalle somme che la Regione incassa per l’esame dei progetti.
- Emanare indirizzi e disposizioni affinché gli uffici preposti all’esame dei progetti siano in grado di predisporre istruttorie accurate e possano applicare pienamente Linee Guida nazionali. In particolare, occorre che gli uffici possano controllare l’ esatta descrizione della situazione dei territori quo ante e siano protetti nell’esercizio delle loro funzioni di controllo da ogni eventuale indebita pressione.
- Garantire l’accessibilità su internet di TUTTI i progetti, autorizzati e non, e di TUTTI i provvedimenti adottati, nella loro completezza cosi che l’opinione pubblica possa prendere atto della vergogna nazionale in corso.
- Inoltre, considerando che ogni nuovo impianto sarà, solo e inconfutabilmente, un ulteriore, inutile scempio paesaggistico oltre che finanziario, occorre che anche il Consiglio regionale adotti un ordine del giorno con cui sostenga, “senza se e senza ma” nei confronti del Governo, il taglio immediato di ulteriori incentivi e la tassazione delle megarendite garantite alle società.
Prima
che sia troppo tardi, il Coordinamento chiede alla politica lucana e
nazionale una rapida corsa ai ripari rispetto agli errori compiuti
negli scorsi anni che hanno già determinato danni gravissimi al
territorio e al paesaggio della Lucania e alla sua futura economia.
by Nicola)
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