Riceviamo e pubblichiamo.
Tra
le notizie poste in rilievo dai media locali figura la nomina a capo
della Procura della Corte dei Conti del Molise del dott. Manfredi
Selvaggi, ex “poliziotto”, che già aveva svolto le funzioni
presso tale Procura sino a qualche anno or sono, quale sostituto del
dott. Grasso (poi finito sotto inchiesta per lo scandalo
affaristico-ambientale del basso Molise). Cogliamo
pertanto l’occasione di ricordare alcuni “aneddoti” di tale sua
attività legata ad inchieste sulla mala gestio di un piccolo (e
tipico) comune molisano, senza citare nomi ma solo i fatti, perché
la popolazione molisana possa svolgere le proprie valutazioni sui
poteri giudiziari.
Con deliberazione di
una giunta comunale dell’Ulivo del 1995, fu aggiudicato il servizio
di Tesoreria ad una Banca distante 30 Km, con la condizione che la
stessa aprisse lo sportello una
volta a settimana (quattro volte al mese) presso
i locali del Comune onde agevolare l’utenza comunale. Sennonché
nel luglio 1996, il sindaco e il segretario, violando la delibera
illecitamente ed arbitrariamente, stipulavano una convenzione
difforme dalla delibera di aggiudicazione, prescrivendo alla Banca di
svolgere il servizio solo per una
volta al mese e non una volta settimana,
presso i locali del Comune.
Era
dunque chiaro che il sindaco ed il segretario comunale avevano
dolosamente cagionato un gravissimo danno erariale alla collettività
(servizio pubblico di una volta al mese anziché quattro) correlato
ad un ingiusto profitto privato alla banca.
A fronte della segnalazione di danno erariale fatta sia dal
responsabile finanziario dell’epoca sia dall’opposizione
consiliare comunista, che peraltro evidenziava una lettera con cui il
sindaco chiedeva un contributo alla banca a favore di un’associazione
privata del segretario comunale con sede in altro comune, cosa fece
il dott. Manfredi Selvaggi quale sostituto procuratore dell’epoca ?
Invece di citare il
sindaco ed il segretario comunale quali autori del danno erariale
come era evidente, convenne in giudizio l’incolpevole impiegato
preposto al servizio contabile, che peraltro si era anche dovuto
sacrificare per anni con viaggi privi di copertura contrattuale
rifiutata dal comune (rischi, indennità di missione ecc.) pur di
assicurare il buon andamento del servizio ponendo riparo al
disservizio creato dai suddetti. La cosa ancor più grave è che i
giudici della Corte ignorarono tutta la documentata difesa
dell’incolpevole impiegato e recepirono acriticamente l’assurda
citazione prodotta dal dott. Selvaggi, con i suoi assunti apodittici
e privi di senso fattuale e giuridico.
Così l’impiegato
incolpevole, in un clamoroso paradosso kafkiano, oltre a subire la
lunga e feroce ritorsione persecuzione sul lavoro per aver segnalato
questo ed altri danni erariali ed interessi privati a carico del
segretario e del sindaco, dovette anche affrontare tutta l’odissea
dell’impugnazione (con esborsi notevoli non compensati a fronte del
misero salario) ottenendo finalmente l’ovvia giustizia da parte
della superiore Corte
dei Conti
in
Roma, con Sentenza n. 143/2011/A
del 11-3-2011,
che sancì l’assurdità della sentenza della Corte molisana
annullandola, con l’evidenza che i responsabili del danno erano
proprio il sindaco ed il segretario suddetti.
Nel prossimo
documento divulgheremo cosa fecero il dott. Selvaggi e la Corte
Molisana circa le falsificazioni del bilancio comunale e la illecita
riscossione di indennità e stipendi di sindaco, assessori,
segretario e revisore sempre di un piccolo comune molisano.
Ovviamente
continueremo ad attivarci perché i responsabili di tala mala
giustizia e dei suddetti danni erariali risarciscano la collettività,
e le relative risorse siano utilizzate per finalità sociali.
31/07/2013
Il
Coordinatore
Tiziano
Di Clemente
(by Nicola)
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