Il
Molise ad Orvieto ha ribadito il suo no all’eolico selvaggio! E
questa volta non era solo, c’era tutta l’Italia dal centro fino
al sud, mancava solo il settentrione che, come si sa, rispetto
all’eolico, in barba alle altre regioni del centro e meridione ed a
quanto disposto dall’Europa Unita in merito alle fonti alternative,
si è confezionata dei provvedimenti ad
hoc (grazie al governo
Berlusconi) per scongiurare sui loro territori (vedi Valtellina)
l’approdo di uno dei disastri più evidenti al paesaggio nazionale.
Insieme al Comitato Nazionale per il Paesaggio con il suo massimo
rappresentante, Oreste Rutigliano, ad Italia Nostra, al Comitato
Nazionale contro l’eolico ed il fotovoltaico nelle aree verdi, agli
Amici della Terra e a tante altre Associazioni e Comitati sorti sul
tema, non potevano e non sono mancati i molisani più convinti e
coerenti a partire dalla Organizzazione scrivente, dall’Associazione
Italiani Insegnanti di geografia, dall’Osservatorio Molisano sulla
Legalità, e da liberi cittadini presenti con i loro slogan, cartelli
e soprattutto con la convinzione di lottare per una giusto ideale.
Hanno affrontato il viaggio per difendere la loro terra anche un bel
gruppetto di cittadini di Morcone, cugini campani, anch’essi
calpestati nel loro diritto di avere un paesaggio difeso. La
manifestazione di sabato 13 scorso, partita da alcuni comitati locali
sorti per scongiurare il possibile approdo di una centrale eolica sui
colli di fronte al Duomo di Orvieto, monumento notevole voluto da Papa
Niccolò IV alla fine del ‘200, ha visto numerosi cittadini, nonché
turisti, protestare nella piazza antistante il Duomo e il susseguirsi
di interventi qualificati come Carlo Ripa di Meana, da sempre
baluardo del Paesaggio, diversi sindaci e, tra gli altri, anche un
intervento del sottoscritto segretario UIL Beni Culturali in qualità
di portavoce del “NO EOLIOCO SELVAGGIO MOLISE”, che ha avuto modo
di ribadire che a fronte di una richiesta di energia ferma al palo
per le note difficoltà delle aziende a rimanere aperte, si continua
imperterriti a costruire mostri d’acciaio, utili solo alle mafie ed
agli speculatori alla ricerca di contributi e certificati verdi da
poter rivendere profumatamente a chi, pur non avendo certificazioni
specifiche, si ripulisce la coscienza comprando ciò che di proprio
non ha perché non ha diritto di avere e così facendo, in barba alle
leggi, continua ad avvelenare l’aria come sta facendo, solo a
titolo esemplificativo, l’Ilva di Taranto. Da Orvieto e da tutti i
rappresentanti, l’invito a tenere alta la guardia rispetto ad un
problema che non è “solo” di carattere ambientale-paesaggistico,
bensì anche strettamente legato alla malavita organizzata che di
questo settore sta facendo la sua nuova spudorata e spregiudicata
ricchezza. Una sola voce fuori dal coro vede Legambiente non
allinearsi con i manifestanti con motivazioni che definirle
inopportune sarebbe troppo elegante, infatti, le logiche che da
diverso tempo stanno contraddistinguendo questi defunti paladini del
bene pubblico lasciano intendere che il loro interesse non sarebbe
proprio l’ambiente ma forse la difesa di interessi che noi non
riusciamo a comprendere!
Isernia,
15 aprile 2013
Il Segretario Regionale UILBAC
Molise
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