CODICE CIVILE: Approvato un disegno di legge delega di riforma della disciplina di fondazioni, associazioni e comitati
Il Consiglio dei Ministri ha approvato, ieri 31 marzo 2011, su proposta del Ministro della giustizia, Alfano, e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Sacconi, un disegno di legge che delega il Governo a riformare il Titolo II del Libro I del Codice Civile in materia di disciplina delle fondazioni, delle associazioni e dei comitati, in attuazione del principio di sussidiarietà di cui all’articolo 118, comma quarto, della Costituzione, il cui esame era già stato avviato in una precedente riunione.
"In particolare - spiega Alfano -, il disegno di legge prevede una profonda riforma del codice civile al fine di riconoscere il valore del libero associazionismo, semplificare i meccanismi di riconoscimento della personalità giuridica, ampliare l’autonomia statutaria degli enti con un maggiore coinvolgimento degli associati nei procedimenti decisionali, garantire la trasparenza delle attività degli enti - soprattutto per gli enti che si avvalgono di fondi e sottoscrizioni pubblici - e di consentire la possibilità di svolgere attività d’impresa in via strumentale, tutelando i terzi".
Tra i punti qualificanti del disegno di legge c'è la semplificazione del procedimento di riconoscimento delle persone giuridiche, che verrà assimilato a quello delle società di capitali, con la previsione di un pieno diritto dell'ente all'iscrizione nel registro delle persone giuridiche, iscrizione che potrà essere negata solo per i motivi espressamente previsti dalla legge. Viene, inoltre, prevista, per tutelare gli associati e i terzi, l'introduzione di un collegamento tra la limitazione della responsabilità dell'ente ed il mantenimento di un elevato grado di solidità economica, mentre viene sancito il riconoscimento, anche in favore degli enti privi di personalità giuridica, della qualità di centro autonomo d'imputazione degli interessi.
“Con particolare riferimento alla disciplina delle associazioni riconosciute - sottolinea Alfano -, il disegno di legge oggi varato dal Consiglio dei Ministri contempla un rafforzamento dei diritti degli associati e delle competenze dell’assemblea, una maggiore responsabilizzazione degli amministratori e degli organi di controllo attraverso l’espressa previsione di azioni sociali, l'estensione alle associazioni di maggiore rilevanza economica dei sistemi di controllo previsti per le società di capitali e una nuova disciplina del fondo comune e del regime di responsabilità”.
“Con riferimento, invece, alle associazioni non riconosciute, il provvedimento sottoposto ora all’esame del Parlamento prevede una riduzione al minimo della disciplina imperativa, in ossequio a una maggiore autonomia statutaria, maggiori garanzie dei diritti d’informazione degli associati e appositi rimedi contro la loro esclusione, nonché un aumento delle forme di autocontrollo e autodisciplina”.
“Per quanto attiene alle fondazioni - prosegue il Guardasigilli - il disegno di legge individua in modo più chiaro il carattere identificativo di tali enti, distinguendo le fondazioni con scopi di utilità collettiva a carattere pubblico o privato-sociale da quelle con scopo esclusivamente privato. In relazione a tali enti, viene, per un verso, ampliata l’autonomia statutaria e, per un altro, previsto un rafforzamento dei controlli, specie per le fondazioni che raccolgono fondi pubblici e liberalità. Si prevede, poi, l’instaurazione di uno stretto collegamento con la volontà del fondatore, in caso di liquidazione, mentre la possibilità della trasformazione delle fondazioni in società di capitali viene liberata dal controllo governativo e resa al tempo stesso più trasparente.
“Un ulteriore punto estremamente qualificante del disegno di legge - conclude Alfano - consiste nella previsione di una specifica disciplina dell’attività di impresa esercitata dagli enti privi di scopo di lucro”.
I punti chiave:
- IL RICONOSCIMENTO
Semplificato il procedimento per ottenere il riconoscimento della personalità giuridica da parte degli enti non profit: sarà assimilato a quello previsto per le società di capitali con l'attribuzione di un pieno diritto all'iscrizione
- L'ATTIVITÀ COMMERCIALE
Associazioni e fondazioni potranno svolgere attività commerciale con ritorno economico a condizione però che questa sia funzionale al raggiungimento degli obiettivi sociali e non indirizzata esclusivamente a finalità profit
- IL PERCORSO
Il disegno di legge delega, approvato ieri dal Consiglio dei ministri, sarà esaminato dal Parlamento: a essere riscritta è quella parte del Codice civile che si occupa di associazioni e fondazioni; dopo il via libera definitivo da parte del Governo dovranno essere approvati i decreti legislativi di attuazione della delega.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato, ieri 31 marzo 2011, su proposta del Ministro della giustizia, Alfano, e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Sacconi, un disegno di legge che delega il Governo a riformare il Titolo II del Libro I del Codice Civile in materia di disciplina delle fondazioni, delle associazioni e dei comitati, in attuazione del principio di sussidiarietà di cui all’articolo 118, comma quarto, della Costituzione, il cui esame era già stato avviato in una precedente riunione.
"In particolare - spiega Alfano -, il disegno di legge prevede una profonda riforma del codice civile al fine di riconoscere il valore del libero associazionismo, semplificare i meccanismi di riconoscimento della personalità giuridica, ampliare l’autonomia statutaria degli enti con un maggiore coinvolgimento degli associati nei procedimenti decisionali, garantire la trasparenza delle attività degli enti - soprattutto per gli enti che si avvalgono di fondi e sottoscrizioni pubblici - e di consentire la possibilità di svolgere attività d’impresa in via strumentale, tutelando i terzi".
Tra i punti qualificanti del disegno di legge c'è la semplificazione del procedimento di riconoscimento delle persone giuridiche, che verrà assimilato a quello delle società di capitali, con la previsione di un pieno diritto dell'ente all'iscrizione nel registro delle persone giuridiche, iscrizione che potrà essere negata solo per i motivi espressamente previsti dalla legge. Viene, inoltre, prevista, per tutelare gli associati e i terzi, l'introduzione di un collegamento tra la limitazione della responsabilità dell'ente ed il mantenimento di un elevato grado di solidità economica, mentre viene sancito il riconoscimento, anche in favore degli enti privi di personalità giuridica, della qualità di centro autonomo d'imputazione degli interessi.
“Con particolare riferimento alla disciplina delle associazioni riconosciute - sottolinea Alfano -, il disegno di legge oggi varato dal Consiglio dei Ministri contempla un rafforzamento dei diritti degli associati e delle competenze dell’assemblea, una maggiore responsabilizzazione degli amministratori e degli organi di controllo attraverso l’espressa previsione di azioni sociali, l'estensione alle associazioni di maggiore rilevanza economica dei sistemi di controllo previsti per le società di capitali e una nuova disciplina del fondo comune e del regime di responsabilità”.
“Con riferimento, invece, alle associazioni non riconosciute, il provvedimento sottoposto ora all’esame del Parlamento prevede una riduzione al minimo della disciplina imperativa, in ossequio a una maggiore autonomia statutaria, maggiori garanzie dei diritti d’informazione degli associati e appositi rimedi contro la loro esclusione, nonché un aumento delle forme di autocontrollo e autodisciplina”.
“Per quanto attiene alle fondazioni - prosegue il Guardasigilli - il disegno di legge individua in modo più chiaro il carattere identificativo di tali enti, distinguendo le fondazioni con scopi di utilità collettiva a carattere pubblico o privato-sociale da quelle con scopo esclusivamente privato. In relazione a tali enti, viene, per un verso, ampliata l’autonomia statutaria e, per un altro, previsto un rafforzamento dei controlli, specie per le fondazioni che raccolgono fondi pubblici e liberalità. Si prevede, poi, l’instaurazione di uno stretto collegamento con la volontà del fondatore, in caso di liquidazione, mentre la possibilità della trasformazione delle fondazioni in società di capitali viene liberata dal controllo governativo e resa al tempo stesso più trasparente.
“Un ulteriore punto estremamente qualificante del disegno di legge - conclude Alfano - consiste nella previsione di una specifica disciplina dell’attività di impresa esercitata dagli enti privi di scopo di lucro”.
I punti chiave:
- IL RICONOSCIMENTO
Semplificato il procedimento per ottenere il riconoscimento della personalità giuridica da parte degli enti non profit: sarà assimilato a quello previsto per le società di capitali con l'attribuzione di un pieno diritto all'iscrizione
- L'ATTIVITÀ COMMERCIALE
Associazioni e fondazioni potranno svolgere attività commerciale con ritorno economico a condizione però che questa sia funzionale al raggiungimento degli obiettivi sociali e non indirizzata esclusivamente a finalità profit
- IL PERCORSO
Il disegno di legge delega, approvato ieri dal Consiglio dei ministri, sarà esaminato dal Parlamento: a essere riscritta è quella parte del Codice civile che si occupa di associazioni e fondazioni; dopo il via libera definitivo da parte del Governo dovranno essere approvati i decreti legislativi di attuazione della delega.
by Nicola
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