Sanitopoli pugliese, intercettazioni non utilizzabili.
Scivola su un errore formale il primo processo a Gianpaolo Tarantini, imprenditore barese della sanità. Ieri mattina i giudici del tribunale di Bari, accogliendo l´eccezione del suo legale, l´avvocato Nicola Quaranta, hanno dichiarato inutilizzabili quasi tutte le 12 mila intercettazioni telefoniche che costituivano l´ossatura dell´indagine.
Dalle conversazioni telefoniche, durate circa due anni (dal 2002 al 2004) gli inquirenti avevano ricostruito il grande affare delle società dei Tarantini, fornitori di protesi alle aziende ospedaliere pugliesi, e i frequenti coca party, organizzati da Gianpi nella sua villa a nord di Bari. E ora, senza testimoni a supporto, per Tarantini e gli altri imputati (accusati di associazione a delinquere, corruzione e falso) l´assoluzione sarà praticamente certa. Assieme ai fratelli Tarantini e al consigliere regionale Salvatore Greco, ritenuto il socio occulto dei due fratelli, erano coinvolti nella vicenda anche tre primari.
A monte del problema, secondo i magistrati, ci sarebbe un errore formale, commesso dall'allora pm, attuale sindaco di Bari, Michele Emiliano (Pd). Un "vizio delle norme sulla motivazione" alla base del decreto che autorizzava le intercettazioni. Emiliano non aveva indicato che le intercettazioni, "stante l'eccezionale urgenza", potevano essere fatte con strumentazione a noleggio (come poi avvenne) a causa dell´indisponibilità di quella in dotazione alla Procura.
Fonte: eDott, 29.03.2011
by Nicola
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