POLITICI REGIONALI E LA FACCIA…

Nel corso di una conferenza stampa di fine agosto, il consigliere regionale del Pd Vɪᴛᴛᴏʀɪɴᴏ Fᴀᴄᴄɪᴏʟʟᴀ, affiancato da Micaela Fanelli e Alessandra Salvatore, ha sollevato dubbi e interrogativi in merito a due concorsi regionali:
- il primo, la selezione per il conferimento degli incarichi di Coordinatore d’Ambito e Coordinatore Strategico, previsti dal Piano Sociale Regionale 2025–2027 e dal Piano Regionale di Contrasto alla Povertà 2025–2027;
- il secondo, la selezione del personale che andrà a rinforzare gli organici dei Centri per l’impiego, con solo due settimane per inoltrare le domande, tra l’altro a cavallo del ferragosto.
 

Per entrambe le procedure ha chiesto al presidente della Regione chiarezza e correzione di rotta.
 
Ma il consigliere Fᴀᴄᴄɪᴏʟʟᴀ è lo stesso che era assessore regionale all’Agricoltura quando l’Arsarp (Agenzia Regionale per lo Sviluppo Agricolo, Rurale e della Pesca del Molise) indisse un concorso appannaggio di sindaci con mogli, fidanzate, figli, assessori, consiglieri comunali e compaesani?
 
𝐏𝐞𝐫 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐩𝐫𝐞𝐜𝐢𝐬𝐢, 𝐬𝐮𝐢 𝟔𝟒 “𝐯𝐢𝐧𝐜𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢” 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐮𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐢 𝐫𝐢𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚𝐫𝐨𝐧𝐨 𝟒 𝐬𝐢𝐧𝐝𝐚𝐜𝐢 𝐢𝐧 𝐜𝐚𝐫𝐢𝐜𝐚, 𝟏 𝐞𝐱 𝐬𝐢𝐧𝐝𝐚𝐜𝐨, 𝟐 𝐯𝐢𝐜𝐞𝐬𝐢𝐧𝐝𝐚𝐜𝐢 𝐢𝐧 𝐜𝐚𝐫𝐢𝐜𝐚, 𝟐 𝐚𝐬𝐬𝐞𝐬𝐬𝐨𝐫𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐢 𝐢𝐧 𝐜𝐚𝐫𝐢𝐜𝐚, 𝟐 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐢 𝐢𝐧 𝐜𝐚𝐫𝐢𝐜𝐚 𝐞 𝟏 𝐞𝐱 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐞𝐫𝐞, 𝟓 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐚𝐞𝐬𝐚𝐧𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐬𝐬𝐞𝐬𝐬𝐨𝐫𝐞, 𝐞𝐜𝐜., 𝐜𝐨𝐧 𝐢 𝐟𝐚𝐛𝐛𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐝𝐮𝐚𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐯𝐢𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐦𝐚 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐚𝐬𝐞 𝐬𝐮𝐜𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐯𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐜𝐞𝐝𝐮𝐫𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐨𝐫𝐬𝐮𝐚𝐥𝐞.
 
In altre parole: un concorso nel giro dei concorsi truccati dalla politica e che molti, all’epoca, giudicarono tutt’altro che limpido — come ricordato nel mio libro “𝘓𝘢 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘻𝘪𝘢 𝘪𝘯 𝘐𝘵𝘢𝘭𝘪𝘢. 𝘐𝘭 𝘚𝘪𝘴𝘵𝘦𝘮𝘢 𝘔𝘰𝘭𝘪𝘴𝘦”.
 
Oggi chiede di garantire ai partecipanti percorsi lineari e rispettosi della legge.
 
𝗖𝗵𝗲 𝗱𝗶𝗿𝗲?
 

✍️ Vinicio D’Ambrosio 




 
 
 
 

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