A 32 anni dalla strage di Capaci, che ha portato alla morte di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e degli agenti Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo, si rischia di normalizzare il pericolo mafioso.
C'è il pericolo di pensare che una mafia meno violenta non sia più una minaccia, mentre in realtà è vero il contrario: una mafia organizzata come un'impresa, integrata nel tessuto economico e capace di arricchirsi nell'ombra, è più potente di quando esercitava il suo potere con le armi e le stragi. Ricordare oggi Giovanni Falcone e i martiri di Capaci – senza dimenticare Angelo Corbo, Paolo Capuzza e Gaspare Cervello, i tre agenti sopravvissuti e indelebilmente feriti nell'anima – significa ripensare la lotta alle mafie e anche il concetto di legalità.
(by nicola)
Nessun commento:
Posta un commento