Prefazione
Scrivere la prefazione del testo che Vi accingete a leggere - 'Il tutto è falso, il falso è tutto. Pensieri resistenti, ostinati e contrari' - ha un solo fine: darvi utili 'informazioni' sul contenuto dello stesso prima che ne affrontiate la lettura.
È
un compito arduo! Non sono uno scrittore né un curatore editoriale né
uno storico o un giornalista, insomma un addetto ai lavori. Perché ho
accettato la richiesta dell'autore? Perché:
1- ha scelto me e non un altro;
2-
porta lo stesso nome di un signore che ha inventato più di 600
neologismi e ha indagato l'animo umano come pochi altri hanno saputo
fare;
3- non credo al caso.
Il testo in questione 'attraversa' una infinità di argomenti ma contemporaneamente è anche racconto personale teso a fare 'memoria' e a dar corpo al punto di vista del “creativo, autore, regista cinematografico e teatrale, libertario responsabile e attivista del pensiero critico” il
quale, da tempo, rifiuta di seguire consolidati schemi – per intenderci
quelli che una volta venivano definiti borghesi, oggi neoliberisti -
all’interno dei quali sono stati relegati i ragionamenti sulla cultura,
vale a dire il primo elemento
da mettere in campo per attuare... cambia-menti!
Ci vuole coraggio - cuore
- a pubblicare un testo che tratta argomenti 'seri' in un Paese che
vede al primo posto nelle classifiche dei libri più venduti... i fumetti
(+16%)! È un dato impietoso che fotografa un mercato e di riflesso una
tipologia di 'consumatore' attratto dalla voglia di 'evasione' per
difendersi dalla realtà che spaventa e fa 'paura.'
Non bisogna essere
maghi o veggenti per capire cosa succede alle pubblicazioni che, come
questa, hanno una soglia di accesso più 'esigente' (-13% di vendite).
Un motivo in più per acquistare, leggere e far leggere 'Il tutto è falso, il falso è tutto. Pensieri resistenti, ostinati e contrari.'
Non
ho verità da offrire, affermare, difendere, in quanto convinto che la
ricerca della stessa serva a poco e soprattutto a pochi! Cerco di
spiegarmi con un esempio: Il 50% della ricchezza mondiale 10 anni fa era
detenuto da 360 persone. Oggi sono 26! È un dato 'oggettivo', una
'verità' inconfutabile, ma a cosa mi serve? A nulla! A livello
'soggettivo' però quella 'verità' mi interroga su altro: è giusto tutto ciò?
Leggere
e 'farci leggere' da quanto contenuto in questo ultimo lavoro di
William Mussini ci spinge a spezzare le catene con le quali l'IO ci
tiene prigionieri e ci proietta verso i lidi del NOI dove risiedono
'giustizia' e 'empatia!'
Buona lettura.
Nicola Frenza
(by nicola)
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