Osservatorio Molisano sulla Legalità.
"Ringrazio la prof.ssa Letizia Bindi per aver raccolto la mia proposta sugli usi civici in occasione dell'incontro di fine estate 2021 e per avermi voluto tra i relatori del 1° workshop. Bisognerà avviare una campagna di informazione per rendere edotti i cittadini in merito al godimento dei propri diritti su tali beni comuni."
La presente per chiederLe di riconsiderare fattivamente, alla luce della nuova Legge Nazionale sugli Usi Civici, la cosiddetta programmazione eolica del nostro Comune. In effetti, la nuova legge chiarisce e riformula i caratteri civici delle Comunità collettive, promuovendo oltretutto interessanti spunti normativi. Ad ogni buona ragione, la legge 168/2017 assegna agli enti territoriali la funzione di tutelare e valorizzare le risorse naturali presenti nel demanio civico. Alla stessa maniera, il “decreto legislativo recante disposizioni concernenti la revisione e l’armonizzazione della normativa nazionale in materia di foreste e filiere forestali” evidenzia la possibilità di valorizzare concretamente la relazione tra produzione e territori. Per queste ragioni ricordiamo quanto segue:
a) nell’ambito della proprietà collettiva si individua una viabilità pubblica, inquadrabile come vera e propria infrastruttura rurale di libero transito. In tal senso, la manutenzione dell’uso civico spetta alla Pubblica Amministrazione, salvo l’intervento dell’Amministrazione dei beni demaniali (Comunità collettiva). Ad ogni buona ragione, la cosiddetta viabilità di bosco incide profondamente sulla gestione produttiva dei Beni agro-pastorali. Tale rete infrastrutturale presenta numerosi collegamenti vicinali, al fine di ripercorrere sostanzialmente gli antichi nastri tratturali. In diversi casi, inoltre, evidenzia ancora oggi una caratterizzazione erbosa. Per queste ragioni trovano pieno riconoscimento, nell’ambito dell’Uso Civico, sia lo jus aquandi sia lo jus legnandi. Quanto scritto, infine, dimostra sul piano giurisprudenziale il carattere civico della Comunità collettiva;
b) Il territorio sanlupese è, senza alcun dubbio, interessato da cospicue circolazioni idriche sotterranee. In questo senso, infatti, l’intera area del Matese meridionale è posta al raccordo tra i rilievi montuosi e la fascia collinare pedemontana. Ad ogni modo, il bacino territoriale è rappresentato dai sedimenti carbonatici mesozoici caratterizzati da una elevata permeabilità per fratturazione. Questo reticolo idrografico ortoclinale sostanzia la tipologia produttiva dell’agricoltura tradizionale (cfr. sorgive superficiali).
Ringraziandola per l'attenzione che Vorrà riservare alla presente, Le porgiamo i nostri migliori saluti.
Allegati:
- diritti civici plurisecolari nell'agro di San lupo (allegato A);
- Il caso San Lupo. Acqua, il petrolio del futuro (allegato B ).
San Lupo, lì 2 marzo 2018
Fronte Antieolico Sannita (Raffaele Pengue)
Associazione Culturale Togo Bozzi (Domenico Rotondi)
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