E come l'hanno misurata la pubblica utilità se nella valutazione d'impatto ambientale, per quanto si sa, non è stata valutata l'opzione zero, e cioè l'alternativa della "non realizzazione" dell'opera, peraltro prevista obbligatoriamente dall'art. 21 del D.lgs. 152/2006? Insomma, quell'opera non ha alcuna priorità, è progettata all'italiana maniera della massima spesa e minimo utile e la si ripropone in un momento in cui il Molise sta attraversando una delle più gravi crisi socio-economiche della sua storia. Tutti gli strumenti finanziari messi in campo per far riprendere la nostra economia hanno dimostrato che grandi problemi vengono affidati a piccoli esperti considerando gli ininfluenti risultati che ne sono derivati dalla spesa pubblica. E basti pensare alla sola Area di Crisi Industriale Complessa che ha prodotto solo TRE progetti finanziati a fronte di NOVECENTOSETTANTA manifestazioni di interesse. Insomma siamo ancora ai livelli del 2010 quando il differenziale tra produzione e costi di produzione segnava un saldo negativo di circa 500.000,00 euro, e tra costi GAM, CIS e Lotto Zero ci giochiamo circa mezzo miliardo di euro per un equivalente di nuovi posti di lavoro pari a zero. Allora questa pubblica utilità che non sia solo un foglio di carta con numeri astratti qual è? Ci facciano capire numeri alla mano cosa ci guadagna il popolo molisano dalla spesa di circa 150 milioni di euro per 5,4 chilometri di strada, naturalmente dopo aver portato a valle il tracciato, come spiegato bene dall'ing. Nucci, evitando rischi di inquinamento delle sorgenti presenti in loco e un impatto ambientale devastante. Possibile che in questa Regione non ci siano amministratori locali, parlamentari, sindacalisti e politici che pretendano di fermare una follia del genere?
Fonte: Area Matese
(by nicola)
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