Ai Presidenti delle Camera dei Deputati e del Senato delle Repubblica,
e p.c. al Presidente del Consiglio dei Ministri e al ministro dell'Economia e delle Finanze
Premessa
Il governo sta cercando di fare quadrare i
conti con provvedimenti (alcuni apprezzabili) che non includono maggiori
entrate fiscali e includono riduzioni di spesa. Ciò non è sufficiente.
Come ammesso ormai anche da ambienti economici liberisti (come il
Financial Times), non si può uscire dalla stagnazione di lungo periodo
in cui ci troviamo senza affrontare uno scoglio che è diventato un tabù
anche per gran parte della sinistra, e cioè la necessità di una politica
di redistribuzione dai ricchi ai poveri (o meglio al sistema di
welfare). E questo può essere ottenuto solo con nuove tasse. La più
opportuna è un'imposta di solidarietà sulla ricchezza finanziaria. In
questa breve premessa vedremo dapprima perché questa imposta è giusta in
linea di principio e di diritto; e poi perché queste considerazioni
sono in realtà superflue. Per capire perché l'imposta qui suggerita è
eticamente giusta basta leggere qualsiasi manuale di politica economica
scritto prima dello tsunami neoliberista degli ultimi decenni: in esso
si vedrà che fra i compiti fondamentali della politica economica c'era
(e dovrebbe ancora esserci) la riduzione delle diseguaglianze. Rinviamo a
tali manuali per le motivazioni teoriche relative. E siccome nel
nostro paese le diseguaglianze sono molto aumentate durante la crisi, ne
risulta che è opportuno trovare il modo di togliere qualcosa ai ricchi
per darlo ai poveri. Ma c'è anche un motivo giuridico: negli anni della
crisi i ricchi sono diventati sempre più ricchi (e i poveri sempre più
poveri). La ricchezza che si è creata è l'accumulo di redditi, e per i
ricchi si tratta perlopiù di redditi da capitale. Questi non sono
tassati in misura progressiva, in contrasto con la Costituzione (art.53:
"il sistema tributario è informato a criteri di progressività"); quindi
una loro tassazione una volta che si siano trasformati in ricchezza è
giuridicamente fondata, purché le aliquote non siano troppo alte.
Questo ci porta all’ultimo punto di questa premessa. Le considerazioni
precedenti perdono qualsiasi rilevanza a fronte di un dato fondamentale,
e cioè che basterebbe un’imposta estremamente esigua per operare una
redistribuzione significativa. La ricchezza finanziaria (finanziaria:
quindi escludendo le abitazioni) ufficialmente censita dei cittadini
italiani era alla fine del 2019 di circa 4400 miliardi. Oggi questo
valore si è un po’ ridotto, ma molto difficilmente è sceso sotto i 4000.
Un’imposta del 5 per mille (metà dell’1%) renderebbe circa 20 miliardi.
Sarebbe opportuno che le aliquote fossero progressive e con una quota
esente, ma se anche l’imposta fosse proporzionale ben difficilmente
creerebbero ondate di protesta: chi avesse “solo” 20.000€ in banca
dovrebbe pagare 100€ all’anno. Pare che i tecnici del ministero
dell'economia si stiano arrovellando per trovare da un quarto a un terzo
di questa somma, in buona parte con tagli alla spesa e quindi con
conseguenze negative per l'economia e fra grandi difficoltà politiche.
Testo
Per questi motivi noi cittadini italiani chiediamo, in ottemperanza all'art. 50 della Costituzione, che:
a) Il Parlamento impegni il governo a introdurre un contributo
di solidarietà sulla ricchezza finanziaria, con aliquote progressive
(comunque non superiori all'1%) e una quota esente;
b) Nella norma in materia venga espressamente stabilito che i
proventi di questo contributo devono essere interamente investiti nel
miglioramento dei servizi per i cittadini, in particolare a vantaggio
delle persone maggiormente in difficoltà.
Riteniamo che decidere quali aliquote applicare, e quindi quali somme ottenere, debba essere valutato del Parlamento. Quanto segue quindi è solo un suggerimento. Proponiamo la totale esenzione per la metà più povera delle famiglie, un’aliquota media intorno allo 0.8% per il decimo più ricco, e un’aliquota media intorno allo 0.15% per le altre. Dato che in Italia la ricchezza finanziaria è molto concentrata, il gettito dovrebbe essere superiore ai 20 miliardi.
Per firmare:
https://paperoniale.it/petizione/
(by nicola)
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