Il
30 maggio u.s., in tarda mattinata (11:30 circa), mia madre –
classe 1937 - riceve una telefonata dal ‘call center’ dalla
C.R.I. (06.55101420).
L’operatrice
le dice che l’ISTAT l’ha selezionata, insieme a altre 150.000
persone, nell’ambito di uno studio nazionale finalizzato a capire
quante persone abbiano sviluppato gli anticorpi al nuovo coronavirus,
anche in assenza di sintomi. Aggiunge che per ottenere risultati
affidabili e utili è fondamentale che le persone selezionate
aderiscano in quanto, anche se partecipare non è obbligatorio,
conoscere la situazione epidemiologica in Italia serve a tutti!
Di
slancio mia madre accetta, spinta soprattutto da motivi
‘affettivi’ - dal momento che da circa tre mesi non può
passare parte della giornata con gli amatissimi nipoti e pronipoti -
vitali alla sua esistenza e sopravvivenza fisica e... ‘psichica!’
La
data del prelievo a domicilio le viene fissata al giorno 3 di giugno
nella fascia oraria 9:00-11:00. Al fine di accertarmi se mia madre ha
ben capito data e ora - e non far perdere tempo prezioso ai sanitari
- telefono al ‘call center’ della C.R.I. e lascio all’operatrice
il mio numero di cellulare pregandola di farmi sapere in anticipo
l’ora stabilita per il prelievo.
La
mattina del 3 giugno, dalle 9:00 alle 11:00, insieme a mia madre, ho atteso
invano l’arrivo dell’equipe sanitaria e una telefonata. Il
sollievo di ‘tornare libera’, senza il terrore di poter arrecare
danno ai propri cari, da parte di mia madre si è trasformato prima
in ‘delusione’ e poi in una sensazione di... ‘abbandono!’
La
mattina del 5 giugno ho telefonato di nuovo alla C.R.I. per manifestare il
mio disappunto e quello di mia madre. Prima risposta: “Non
sappiamo cosa dirle. Noi ci occupiamo solo di fissare
gli appuntamenti. Provo a sentire i colleghi e la richiamo!”
Seconda risposta: “Il prelievo è fissato per oggi 5
maggio in mattinata a cura degli operatori dell’ASREM!”
Nutro
seri dubbi su tutta l’operazione, operazione che potrebbe essere di
‘facciata’ e non di ‘sostanza!’ Per fugare ogni dubbio
interesserò la Procura e il Ministero della salute.
Nicola
Frenza
(by nicola)
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