Riceviamo e pubblichiamo
Per i disabili, tutta la vita è peggio dell’emergenza Covid-19
Per i disabili, tutta la vita è peggio dell’emergenza Covid-19
Vi invito a condividere e divulgare il sotto indicato documento per
sensibilizzare l’opinione pubblica, il mondo della politica e i
pubblici amministratori nei confronti dell’attuazione del diritto
all’assistenza autogestita per la Vita Indipendente. È
fondamentale stanziare più fondi per le disabilità motorie, che
tramite i progetti di Vita Indipendente riescono ad attuare
l’obiettivo dell’inclusione sociale. Tale diritto, riconosciuto
in sede di Convenzione Onu, ratificata dall’ordinamento italiano e
consacrato con legge della Regione Molise, la L. R. del 19-11-2010 n°
18 - Interventi Regionali per la Vita Indipendente, che dal 2011, non
è mai stato attuato poiché non finanziato adeguatamente. Si spera
che con questa amministrazione vi sia una cambio di rotta, mettendo
fondi propri a ruolo, perché per noi non vi è progetto di vita se
non si stanziano fondi sistematici per gli anni a venire.
Domenico Costantino
MO.V.I. “Onlus”
Movimento per la Vita Indipendente delle Persone con disabilità
Movimento per la Vita Indipendente delle Persone con disabilità
Documento dall’Associazione Vita Indipendente ONLUS ETS di
Scandicci (Firenze)
già inviato al: Presidente della Repubblica, Presidente del
Consiglio dei Ministri, Presidente della Regione Toscana, Consiglieri
del Consiglio regionale della Toscana, organi d'informazione e che il
MO.V.I. di Termoli CB condivide in pieno.
Nella conferenza stampa in diretta TV la sera del 13 maggio u.s., il
Presidente del Consiglio ha parlato di un finanziamento per la vita
indipendente dei disabili gravi.
Per quanto si ricorda, è la prima volta nella storia di Italia che
un Presidente del Consiglio parla di vita indipendente dei disabili
in un’occasione formalmente così rilevante come la diretta tv da
Palazzo Chigi. È anche una delle pochissime volte, o forse la prima
volta, in cui una cosa del genere avviene in Europa. È un piccolo,
ma potenzialmente significativo passo avanti, dato che nel campo
della disabilità la vita indipendente costituisce una rivoluzione
copernicana ed è importante come la libertà per gli ergastolani
innocenti.
Perciò, è importante che quelle pronunciate dal Presidente Conte
non siano parole al vento. E – essendo quell’accenno alla vita
indipendente di fondamentale importanza per i disabili gravi – è
bene chiarire come stanno le cose per far sì che si tratti solo del
primissimo passo per attuare davvero la Costituzione e la Convenzione
dell’ONU sui diritti dei disabili.
Un altro passo avanti è nel Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34
perché viene stabilito che vita indipendente non è il “dopo di
noi” e non è neanche “strutture semi-residenziali, comunque
siano denominate”.
La realtà dell’assistenza personale.
Quelli che seguono sono alcuni esempi molto concreti e reali di come
la miseria di risorse che le istituzioni preposte ci erogano può
incidere molto pesantemente sulle nostre vite.
Senza una quantità adeguata di ore di assistenza personale, quando
non dispone del-l’aiuto dell’assistente personale, un disabile
grave privo dell’uso di braccia e mani:
· non può bere un po’ d’acqua: ciò significa la morte sicura
in pochi giorni;
· si è trovato più volte a non poter prendersi cura di un
congiunto che si sentiva male: è il caso di far rilevare quanto ciò
sia disumano e possa portare alla morte di entrambi;
· ha dovuto attendere delle ore prima di poter andare in bagno: se
ripetuto più volte, anche questo porta il disabile a morte molto
precoce.
Insomma, senza una quantità adeguata di ore di assistenza personale,
un disabile grave privo dell’uso di braccia e mani deve concentrare
quante più attività nelle poche ore in cui dispone dell’aiuto
dell’assistente personale. Ed è evidente che tutto ciò è molto
diverso dall’esercizio delle libertà.
Per un disabile grave che vuol vivere come tutti, di fatto la sera
dopo cena è impossibile guardare un film o un altro spettacolo o
avere come tutti delle cose importanti da fare, perché con i pochi
soldi che le istituzioni dànno è impossibile trovare chi aiuta ad
andare a letto alle 11 o a mezzanotte.
Nei giorni di Pasqua, Ferragosto, Natale, le esigenze basilari di
vita sono almeno le stesse degli altri giorni. Con i pochissimi soldi
che le istituzioni dànno per la vita indipendente per un disabile in
quei giorni può essere difficilissimo trovare assistenza personale.
Anche nelle belle giornate e serate estive, specie se festive, poter
uscire di casa è un diritto umano fondamentale sia di libertà che
per la salute, nonché un momento essenziale per un minimo di gioia
di vivere.
Viceversa, per via dei pochissimi finanziamenti per l’assistenza
personale, molto spesso per le persone disabili gravi questi giorni –
che dovrebbero essere gioiosi – sono giornate tristissime se non
infernali.
Per il “contributo vita indipendente” finanziato con risorse
proprie – per un totale annuo di € 9.000.000,00, la Regione
Toscana ha fissato un massimale individuale di € 1.800,00 al mese.
Un documento ufficiale della stessa Regione riporta l’erogazione
media per disabile grave di € 1.000,00 al mese. In pratica, molti
disabili gravi ricevono per l’assistenza personale € 800 al mese,
e anche € 400 al mese.
Purtroppo, l’unico contratto di lavoro applicabile all’assistenza
personale dei disabili gravi è quello delle colf. In esso, per le
assistenti personali “non formate” (le migliori per la vita
indipendente) il livello è il C1 sicuramente inadeguato per un
lavoro così impegnativi. Applicando questo contratto, considerando
le flessibilità, le ferie, le malattie, la tredicesima e il tfr, 1
ora di assistenza personale costa circa € 11,50 più il supplemento
per il lavoro nei giorni festivi e la sera tardi e la mattina presto.
E va precisato che – considerato il tipo di lavoro – tale cifra
risulta eccessivamente bassa. Quindi, con i finanziamenti erogati
individualmente dalla Regione Toscana, ogni disabile grave può
avere, al massimo, all’incirca da 1 a 5 ore di assistenza personale
al giorno.
Se si considera che questo tipo di assistenza ai disabili gravi è
indispensabile per alzarsi dal letto, ad andare in bagno, a vestirsi,
a mangiare, fare la spesa, lavarsi, pulire la casa ecc., risulta
evidente che stanziando soltanto € 9 milioni all’anno la Regione
Toscana garantisce un livello infimo di assistenza personale ai
disabili gravi che intendono fare la vita indipendente.
Abbiamo appena visto che con € 9 milioni per la sola Regione
Toscana i disabili gravi riescono soltanto a sopravvivere appena.
Dunque ben lontano dal vivere come gli altri. Evidentemente, in
proporzione, i € 20 milioni stanziati da Conte per tutta l’Italia
sono elemosina.
Purtroppo, in questi mesi su questo pianeta centinaia di milioni di
persone hanno vissuto la prigionia del cosiddetto lockdown, e in
Italia più che in atri Paesi. Dunque, gli italiani sanno bene cosa
significa stare a casa senza poter mai uscire. Ebbene, con i
finanziamenti che abbiamo appena visto da parte della Regione Toscana
e dal Governo per la vita indipendente, per i disabili il lockdown
chiusi in casa dura tutta la vita. Forse si dovrebbe riflettere su
questo. Ma non basta. Durante il lockdown le persone normodotate
potevano comunque alzarsi, andare in bagno, vestirsi, mangiare ecc.
quando volevano.
Viceversa, per i disabili gravi che per tutta la vita è possibile
fare questo soltanto per quel poco e quando lo vogliono lorsignori.
Si è ben lontani dal garantire ai disabili quei diritti che la
Costituzione italiana e la Convenzione Onu sui diritti dei disabili
definiscono come fondamentali e inviolabili.
Tale ultima considerazione è ulteriormente avvalorata dalla
constatazione che lo stesso Presidente del Consiglio ha annunciato lo
stanziamento di una cifra doppia destinata alle strutture speciali
per i disabili.
Cioè lo Stato italiano stanzia per la reclusione dei disabili una
cifra doppia di quella messa in campo per aiutare i disabili a vivere
come tutti.
Oltre che palesemente incostituzionale, ciò è anche contro la
storia. Già nei primi anni ’60 a Firenze il professor Milani
Comparetti sosteneva che i disabili dovessero vivere nella società
con tutte le altre persone e per perseguire tale obiettivo ci sono
moltissimi sforzi e battaglie da oltre 50 anni.
Va anche rilevato con molta forza che una parte notevole dei morti
Covid-19 è dovuto proprio alla concentrazione di disabili e anziani
in Rsa e altre strutture speciali che ora il Governo finanzia di
nuovo.
Di contro, oltre a garantire un minimo di libertà ai singoli
disabili, l’assistenza personale per la vita indipendente ha
contribuito a ridurre i rischi di contagio ed evitato ulteriori
intasamenti negli ospedali in particolare nelle terapie intensive o
nei pronto soccorso.
I tagli pesantissimi alle spese sanitarie e ai posti letto negli
ospedali – operati in passato – hanno costretto a concentrare
tutte le risorse residue su cura e contenimento del Covid-19. Ciò ha
prodotto il blocco di quasi tutta la normale attività ospedaliera,
come se di colpo tutti gli altri problemi sanitari fossero spariti.
Il fatto è però che, a seguito di questo virus, i luoghi dove
facevamo riabilitazione (nelle sue differenti necessità) sono stati
chiusi o sono stati trasformati in strutture per la cura o la
quarantena di chi aveva contratto il virus, lasciando i disabili a se
stessi, a casa, in mez-zo ad enormi difficoltà.
Ad esempio, proprio in questo periodo un disabile grave avrebbe
dovuto fare un importante ciclo di riabilitazione. Anch’esso è
rinviato a chissà quando e ne conseguirà per lui un ulteriore
peggioramento delle sue condizioni fisiche, peggioramento che di
sicuro non sarà positivo per la durata della sua vita.
Insomma, altri morti derivanti da come è stato gestito questo virus.
E la morte precoce NON si recupera.
Anche le piscine sono state chiuse provocando danni maggiori alla
salute di chi ha gravi disabilità rispetto a chi è normodotato.
Bene o male, magari con più difficoltà, chi è normodotato può
fare certi esercizi
fisici anche fuori dall’acqua; e, se non li fa, di sicuro non ne
subisce enormi peggioramenti nelle proprie condizioni psico-fisiche.
Viceversa, per il mantenimento della salute di un disabile con grave
spasticità è di fondamentale importanza che questa persona possa
andare in piscina. Con tutte queste chiusure coravi.%d-19, questa
persona ha dovuto rinunciare alla piscina. Però, ciò ha fatto
peggiorare in maniera consistente le sue condizioni fisiche. È
realistico ritenere che in futuro, nella migliore delle ipotesi,
questo peggioramento possa essere recuperato solo in parte. E di
sicuro ciò vorrà dire che la sua vita sarà più breve di quello
che avrebbe potuto essere.
(by nicola)
Nessun commento:
Posta un commento