Come possiamo proteggere gli esseri deboli che non sono in grado di
difendersi da soli e che sono minacciati non da un destino crudele ma da
persone vicine che vogliono approfittare della loro fragilità? Come
possiamo mettere in sicurezza i nostri diritti in vista di un futuro in
cui potremmo non essere più in grado di esprimere le nostre volontà o di
badare a noi stessi? Fin dagli anni Settanta, quando ha collaborato con
il team di Franco Basaglia per giungere a una profonda riforma della
psichiatria e dei suoi istituti, Paolo Cendon è stato un giurista che ha
ascoltato le esistenze dei più vulnerabili, dei meno fortunati, di chi
ha bisogno di assistenza, e si è assunto la responsabilità di cercare
nuove vie per la salvaguardia di nuovi diritti. Alla sua azione si
devono iniziative di legge che hanno portato al riconoscimento dell'idea
di "danno esistenziale" e all'introduzione di figure come
l'amministratore di sostegno. Oggi, grazie al caleidoscopio di storie
vere ricavate da un'esperienza più che quarantennale, Cendon dimostra in
questo libro che la fragilità è parte integrante della nostra umanità
e, direttamente o indirettamente, ci riguarda tutti. Solo una visione
globale che abbracci diritti, doveri e responsabilità, dal testamento
biologico all'adozione e all'affido, dalla riparazione del danno
esistenziale alla fine di un istituto crudele come l'interdizione
all'alleviamento di tante forme di disagio, offre davvero alla nostra
società la possibilità di una trasformazione profondamente benefica: una
trasformazione che, anche grazie all'opera di Cendon, è già cominciata.
Basta ricordare che "non esistono soggetti deboli, a questo mondo, ci
sono soltanto persone indebolite" e le loro storie sono un aiuto per
tutti a riconoscere anche i chiaroscuri di ogni vita.
(by nicola)
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