Da tempo gli avvocati
penalisti sono consapevoli della presenza sulla scena della politica
giudiziaria, ma anche della quotidiana attività professionale, di un
altro “soggetto”, ulteriore rispetto a quelli tradizionali contemplati
dal codice: l'informazione giudiziaria.
L'Unione delle Camere Penali è nel tempo
intervenuta con propri documenti o comunicati sulle modalità di
presentazione da parte della stampa sia dei temi della politica
giudiziaria sia di singole vicende giudiziarie, segnalando e denunciando
i pericoli per i diritti del cittadino rappresentati - anche
all’interno delle dinamiche processuali - dalle modalità fortemente
suggestive con cui, a volte, l'informazione interviene su temi legati
alla giustizia. Pubblicare una notizia in un certo momento, assicurare
uno spazio di interventi ad un soggetto del panorama giudiziario invece
che ad un altro contribuisce a formare e indirizzare l’opinione
pubblica. Se in certa misura questo fenomeno è connaturato
all’informazione e, per quanto qui interessa all’informazione
giudiziaria, ci si allontana dalla fisiologia ogni volta che questa è
espressione della impropria e fin troppo frequente alleanza tra
informazione e magistratura.
Da qui l’esigenza di andare oltre la
critica e la denuncia di singoli episodi e l’istituzione
dell’Osservatorio sull’informazione giudiziaria, per una analisi
organica del fenomeno c.d. del circo mediatico, locuzione introdotta da
un avvocato francese, Daniel Soulez La Riviere, autore del libro Il
circolo mediatico-giudiziario, per definire gli aberranti meccanismi
innescati dalla contiguità tra magistratura e informazione.
Compito che si è prefisso questo
Osservatorio alla sua nascita è stato quello di studiare e denunciare i
meccanismi e le distorsioni del fenomeno ma anche apprezzarne gli
aspetti positivi, senza alcuna esitazione. Auspichiamo, infatti, che la
libertà di stampa rispetti i diritti della persona, la presunzione di
non colpevolezza, il diritto di difesa e quello ad un giusto processo
Tutti i componenti dell’osservatorio
sono stati impegnati in un’attività di “monitoraggio” dell’informazione
giudiziaria in Italia, effettuato tramite un lavoro di “schedatura” sui
principali mezzi di stampa – sia nazionali che locali – finalizzato ad
analizzarne “le linee di tendenza” culturali, il cui esito è stato
esaminato statisticamente con il prezioso contributo del Prof.
Sapignoli, dell’Università di Bologna, che ha elaborato i dati raccolti.
I risultati del monitoraggio svolto, e
le conseguenti analisi hanno portato alla pubblicazione del primo Libro
bianco sull’informazione giudiziaria in Italia, presentato a Roma il 21
novembre 2016. La conclusione che si è tratta dalla rilevazione dei dati
ha confermato l’impressione che molti hanno: in materia di informazione
giudiziaria vi sono numerosi problemi relativamente all’esercizio di
facoltà critiche da parte dei media nei confronti della fonte
(principale) delle loro informazioni: acquiescenza pregiudiziale alle
tesi dell’accusa, inadeguato distacco dal “potere” giudiziario, a volte
ideologicamente – quanto acriticamente – considerato un “contropotere”
del male assoluto, “la politica”. E già questa concezione dei “poteri”
dello Stato la dice lunga su molte delle distorsioni in materia di
informazione giudiziaria.
Con la pubblicazione del Libro bianco si
è convinti di aver messo a disposizione della comunità e dei
protagonisti diretti – avvocati, magistrati e giornalisti - uno studio
interessante che si confida possa costituire una base di confronto per
giungere ad una informazione giudiziaria che tenga conto, accanto al
diritto e dovere di cronaca, del diritto di presunzione di innocenza e
del compiuto e sostanziale rispetto delle garanzie dei cittadini, per
giungere ad una corretta e completa informazione giudiziaria. Il lavoro
dell’Osservatorio continua in questa direzione, certamente suscettibile
di nuovi e futuri approfondimenti.
TRAILERS GIUDIZIARI
https://www.youtube.com/watch?v=sR98hnjgbpU&feature=youtu.be
Fonte: UCPI
(by Nicola)
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