APPELLO ALLE CHIESE. “SANCTUARY MOVEMENT”: VERA RESISTENZA
Lo
scorso maggio ho lanciato un Appello alle chiese/ “Sanctuary
Movement” che rimetto di nuovo in circolazione visto
l’aggravarsi della situazione dei migranti nel nostro paese.
L’Appello è un invito alle Chiese(cattolica, valdese, luterana,
anglicana, evangelica) di iniziare, come negli USA, ad offrire le
nostre chiese come ‘santuario’ per asilo politico per coloro che
sono destinati alla deportazione nei loro paesi, non perché
criminali, ma perché privi di documenti. Quell’Appello non ha
avuto alcun riscontro positivo da parte delle Chiese in Italia. Al
contrario lo scorso anno il Sanctuary Movement negli USA ha
visto raddoppiare il numero di chiese che offrono rifugio e asilo
politico per i migranti minacciati di deportazione. Non tutte le
chiese offrono ospitalità a tali persone, ma tutte si impegnano a
sostenere i minacciati di deportazione sia offrendo assistenza
legale, ma soprattutto con l’impegno da parte di pastori o preti,
di accompagnare queste persone in tribunale o dalla polizia. Ma
anche, quando necessario, con sit-in o pray-in davanti
ai tribunali. Ci auguriamo che questo Movimento possa presto
sbocciare anche nelle Chiese in Italia, dove assistiamo sempre più a
deportazioni di migranti per la sola ragione di essere senza
documenti.
Infatti
Bruxelles intende deportare un milione di migranti irregolari.
Un’operazione questa quasi impossibile, oltre che costosa, ma che
rivela quale politica la UE stia perseguendo. “E’ vero che siamo
una civiltà che non fa figli- ha commentato qualche tempo fa Papa
Francesco- ma anche chiudiamo la porta ai migranti. Questo si chiama
suicidio.” E Bruxelles chiede ai 27 stati membri di mettere mano
alla propria legislazione per una politica più restrittiva nei
confronti dei migranti. L’Italia ha prontamente risposto con il
decreto Orlando-Minniti, il cosidetto ‘Pacchetto Sicurezza’. Il
decreto, approvato dal Parlamento lo scorso 12 aprile con il ricatto
della fiducia, stabilisce che il rifiuto di riconoscimento dello
status di rifugiato da parte della Commissione territoriale non è
‘reclamabile’ se non in Cassazione. Non c’è quindi per il
rifugiato la possibilità di un appello in Corte. Respinta la
domanda, al rifugiato non resta che andare in un Centro Permanente
per il Rifugiato (CPR), per poi essere espulso nell’inferno da cui
è fuggito.
E
questo sta avvenendo non solo in Europa, ma anche negli USA con
Trump, che minaccia di espellere undici milioni di clandestini, in
buona parte latinos. Infatti Trump, oltre al muro tra gli USA
e il Messico, che gli costerà un miliardo di dollari, ha iniziato ad
espellere ogni settimana settecento clandestini. Per rispondere a
questa tragedia, alcune chiese hanno rilanciato il “Sanctuary
Movement” (il movimento che offre asilo, rifugio,
‘santuario’ a chi è ricercato dalla polizia per essere espulso,
perché clandestino). E’ un movimento che si rifà alla tradizione
biblica (Num. 35,9-34), ripresa poi nel Medioevo, che chi riesce a
trovare rifugio in un luogo sacro o in una città asilo aveva il
diritto ad essere protetto.Questo movimento ha avuto inizio negli USA
negli anni ottanta, quando Reagan deportava i rifugiati ai loro paesi
come il Salvador o il Nicaragua dove li aspettava la morte. Più di
500 chiese si erano costituite ‘santuari’ di asilo politico.
Molti si sono salvati così. Ora, con Trump,oltre mille istituzioni
(fra queste, anche città, università e contee) hanno iniziato a
dare rifugio politico a chi rischia di essere espulso. I responsabili
religiosi si rifiutano di aprire le chiese alla polizia, quando viene
per arrestare i clandestini. “Le chiese devono aprire i loro
battenti per accogliere coloro che Trump vuole deportare- afferma
nella rivista ecumenica Sojourners, B. Packnett. Se Trump
decidesse di deportare undici milioni di clandestini, dobbiamo
chiedere una massiccia disobbedienza civile. La
resistenza è un lavoro sacro.Ecco
perché è il nostro lavoro.”
Alle
chiese si sono aggiunte anche alcune università, città e contee.
Alle “città santuario” il 25 gennaio Trump ha deciso di tagliare
i fondi federali. Ma ora è lo stesso stato della California a
dichiararsi “stato-santuario” , attirandosi i fulmini di Trump.
Questo movimento è uno straordinario stimolo per le sonnolente
chiese d’Europa. Data la gravità della situazione dei migranti in
Europa, diventa pressante un appello anche alle chiese in Italia
perché lancino nel nostro paese il movimento delle ‘chiese
santuario’! E’ un atto di coraggio che la chiesa cattolica in
Italia deve fare : diocesi come parrocchie, comunità cristiane come
conventi. E’ il coraggio della disobbedienza civile per la difesa
della vita umana! E lo stesso coraggio lo devono avere le chiese
valdesi, luterane, battiste, metodiste, evangeliche presenti sul
nostro territorio. Se le chiese dessero l’esempio, anche città,
comuni, municipalità e università potrebbero seguirne l’esempio.
“Sogno
un’Europa in cui essere migrante non è un delitto”, ha detto
Papa Francesco parlando alle massime autorità della UE. Questo è
anche il nostro sogno e il nostro impegno.
Alex Zanotelli
Napoli,15
gennaio 2018
(by Nicola)
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