TERMOLI. L’inchiesta Isola Felice – portata avanti
dalla Dda dell’Aquila e dai Carabinieri – è balzata agli onori della
cronaca il primo settembre scorso, a distanza di quasi un anno, nella
relazione della Dia emergono ulteriori scenari, tutti originati
dall’attività investigativa.
A diffondere la notizia, su scala nazionale, è stata l’Ansa. “Quelli
che venivano indicati come segnali, per quanto qualificati, di una
presenza delle cosche in Abruzzo e in Molise, grazie alle evidenze
investigative raccolte con l’operazione ‘Isola Felice’, sono diventati
importanti tessere del mosaico espansionistico della ‘ndrangheta verso
regioni solo all’apparenza meno appetibili”.
È quanto si legge nella relazione della Direzione investigativa
antimafia (Dia) al Parlamento relativa all’attività del secondo semestre
2016 (foto Ansa.it).
Nell’inchiesta ‘Isola Felice’, condotta dai carabinieri con l’esecuzione di 25 misure cautelari, si è fatta “piena luce sull’operatività del gruppo Ferrazzo di Mesoraca (Crotone) in Abruzzo e in Molise”.”Il capo ‘ndrina – si legge ancora nella relazione – non solo aveva scelto di stabilire ufficialmente la propria residenza in San Giacomo degli Schiavoni, ma si era di fatto reso promotore di una associazione criminale composta sia da calabresi che da siciliani (famiglia Marchese di Messina) che operava tra San Salvo, Campomarino e Termoli”.
Nell’inchiesta ‘Isola Felice’, condotta dai carabinieri con l’esecuzione di 25 misure cautelari, si è fatta “piena luce sull’operatività del gruppo Ferrazzo di Mesoraca (Crotone) in Abruzzo e in Molise”.”Il capo ‘ndrina – si legge ancora nella relazione – non solo aveva scelto di stabilire ufficialmente la propria residenza in San Giacomo degli Schiavoni, ma si era di fatto reso promotore di una associazione criminale composta sia da calabresi che da siciliani (famiglia Marchese di Messina) che operava tra San Salvo, Campomarino e Termoli”.
Fonte: termolionline.it -
21 agosto 2017
21 agosto 2017
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E SE LO STOMACO VI REGGE, LEGGETELO FINO IN FONDO!
COMITATO
MOLISE, ABRUZZO, LAZIO, CAMPANIA, PUGLIA
CONTRO LE CAMORRE
A TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE
LORO SEDI
LE MAFIE IN MOLISE: SAI CHE NOVITÀ!
Ma dove eravate anni fa quando, insieme a pochissimi altri, denunciammo pubblicamente l’attività predatoria e di interessi evidenti della Camorra e di altre organizzazioni criminali in Molise?! Dove eravate quando, ancor prima delle dichiarazioni del pentito Schiavone, denunciavamo attività sospette ed illecite su depuratori in “odore” di schifezze come quello di Carpinone o di interramenti di rifiuti pericolosi come quelli della piana di Venafro?! E dove eravate quando ci siamo consumati per allertare su pesanti nuvole cancerogene che si sprigionavano da “illustri” ciminiere in provincia di Isernia?! E dove eravate quando noi, in più occasioni, abbiamo sottoposto all’opinione pubblica e alle procure, il brulicare di strane lottizzazioni fantasma che sorgevano come funghi in zone di pregio o anche urbane e mai occupate da nessuno, perché evidenti centri di riciclaggio visti gli “impresari” quasi sempre campani?! E dove eravate quando segnalavamo il via vai di decine e decine di camion adibiti al trasporto, facenti capo a notissime famiglie camorriste, che facevano la spola tra Campania e Molise e non certo per trasportare margherite?! E dove eravate quando, sgolandoci, abbiamo segnalato a più riprese che non era possibile che molti condannati per fatti di mafie venissero accolti amorevolmente (confinati!!!) sul territorio molisano?! E dove eravate quando abbiamo messo su una campagna lunghissima (e che ancora non vede fine) contro l’eolico selvaggio intriso di interessi malavitosi noti a tutti?! E dove eravate quando, per esempio, il sottoscritto veniva minacciato per lottare contro questi interessi?! E dove eravate quando, a dispetto di sequestri imponenti alle famiglie mafiose siciliane per l’affare eolico, dove molti di questi affari passavano per il porto di Gaeta e depositi molisani, nonostante le nostre denunce, nessuno si è mosso?! E dove eravate quando denunciavamo “strani” appalti per l’aggiudicazione del trasporto pubblico ad Isernia, poi approdati a famiglie camorriste, che a distanza di tempo rimanevano in possesso dei mezzi portandoseli nelle loro terre di origine?! E dove eravate quando i maggiori appalti per la realizzazione di opere pubbliche importanti venivano assegnati a gruppi non proprio santificati, nell’indifferenza delle nostre segnalazioni! E dove eravate quando ci siamo svenati (rischiando anche l’arresto!) per evidenziare la deriva della giustizia che permetteva di allontanare dei giudici mentre stavano indagando su soggetti in odore di crimini contro la cosa pubblica e contro la persona?! E dove eravate quando denunciavamo “l’esproprio” di risorse pubbliche a favore di soggetti privati per realizzare centrali, con conseguente danno e beffa, non avendole mai realizzate e non avendo mai restituito il maltolto?! E dove eravate quando, negli anni, a più riprese, abbiamo denunciato lo sperpero di centinaia di miliardi per la valorizzazione dei siti culturali senza vederne nemmeno l’ombra di una fruizione e senza aver realizzato un minimo di accoglienza, tutela e pubblico godimento?! E dove eravate quando si producevano copiose denunce su opere mai realizzate, come ad esempio, il laboratorio di restauro al Museo del Paleolitico ad Isernia o come sullo stesso si sprecassero (e non fatemi dire per l’ennesima volta perché sprecati!) trena miliardi a fronte dei dieci preventivati compreso i laboratori?! E dove eravate quando si realizzavano due musei a Pietabbondante, uno dei quali osceno ed impattante, per custodire i reperti dello scavo archeologico e che non sono mai approdati a tale destinazione?! E dove eravate quando si costruiva un museo a Castel San Vincenzo per custodire i reperti dello scavo dell’antica abbazia che poi sono finiti nel museo di Venafro perché mai completato e già disastrato?! E dove eravate quando abbiamo inscenato vibranti proteste per la realizzazione del “Cementorium” in odore di cricca e mai ultimato nonostante 55 milioni di euro?! E dove eravate quando, nonostante denunce e sit in e nonostante le intercettazioni di Mafia Capitale, avete permesso che si portassero a compimento firme di protocolli di intesa tra enti pubblici per la sistemazione del villaggio “provvisorio” di San Giuliano di Puglia, con oltre 3 milioni di euro, per realizzare un campo di concentramento per immigrati due volte disgraziati?! E dove eravate quando allertavamo con nostre segnalazioni pubbliche sulla presenza di soggetti pericolosi sul controllo di diverse aree di servizio poi finite nel mirino di procure esterne al Molise?! E degli autolavaggi controllate da cosche egiziane e solo da poco nel mirino sempre di procure non indigene?! E non finisce qui, ma sono stanco e disgustato a ricordarle tutte! E pensare che quando, diversi anni fa, ormai, denunciavamo la chiara puzza di infiltrazioni malavitose in Molise, le autorità preposte ci davano degli allarmisti e visionari! E pensare che solo poco dopo, gli stessi che ci additavano come pericolosi minacciatori della quiete pubblica, sempre attraverso i media e dopo segnali a loro più evidenti, decidevano di informare la collettività della necessità stringente di instaurare una tasck force contro la malavita organizzata formata dai “tutori dell’ordine”, cioè loro e giammai da rappresentanti dei Comitati e Associazioni! E pensare che solo da lì a poco, prima arrestarono il prefetto e dopo il questore per reati contro la cosa pubblica! È cronaca, di cosa stiamo parlando! E adesso, dopo questo po’ po’ di disastri e dopo aver accolto a braccia aperte, nelle nostre maglie pubbliche, il fior fiore della delinquenza d’oltre regione, beatamente ed in modo indolore, dobbiamo anche sopportare che la DIA, la Direzione Investigativa Antimafia, ci renda partecipe del fatto che in Molise la ‘Ndrangheta e la Mafia hanno stretto accordi ed alleanze per colonizzare la nostra terra! Con tutto il rispetto, ma ci avete fatto martiri! E nonostante tutto, ancora siamo in attesa che le procure molisane, in particolare Isernia e Campobasso, ci facciano sapere di quale morte dobbiamo morire visto il loro immobilismo su diverse questioni! Quando qualche tempo fa, in una gremita aula consiliare ad Isernia, presentai la fondazione del Comitato Molise Abruzzo Campania Lazio Puglia contro le Camorre, sapevo bene di cosa parlavo e cosa intendevo per “contro le Camorre”. Sapevo bene e sapevano bene gli altri che intendevo quel sistema di intrecci e collusioni che non dovevano essere per forza Mafia e Camorra propriamente dette, bensì quel sistema di relazioni pericolose che si innescano quando a governare la cosa pubblica ci sono soggetti che hanno in dispregio la stessa e che, in un concetto generale che indica la strada ad andare avanti senza remore, senza dignità, senza orgoglio, senza onestà intellettuale, senza giustizia, senza legalità, senza amore, ti porta ad adottare atteggiamenti e decisioni che nell’opinione pubblica non vengono percepiti come frutto di soggetti appartenenti a Mafia e Camorra ma che, di fatto, instaurano meccanismi simili o peggiori, perché in qualche modo mascherati di legalità! E che sia peggio lo dimostra il fatto che solo ora, dopo che i buoi sono fuggiti dalla stalla, si grida alla fuga! E che sia peggio lo dimistra anche il fatto che, oltre alle organizzazioni malavitose, siamo ormai pregni, di nostro, delle medesime azioni criminose, edulcorate, vestite di bianco, in giacca e cravatta, ma dello stesso stampo! Mafioso! Ma voi/noi, continuiamo a stare tranquilli, tanto mica è colpa nostra! Il terremoto ci sarà, ma mica l’abbiamo voluto noi! Peccato, perché quando accadrà i fatti tragici non ti chiederanno la carta d’identità! E ancor meno i nostri figli che cresceranno con una colpa non loro. Ma non so fino a quando!
Isernia, 22 agosto 2017
Emilio Izzo
(by Nicola)
COMITATO
MOLISE, ABRUZZO, LAZIO, CAMPANIA, PUGLIA
CONTRO LE CAMORRE
A TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE
LORO SEDI
LE MAFIE IN MOLISE: SAI CHE NOVITÀ!
Ma dove eravate anni fa quando, insieme a pochissimi altri, denunciammo pubblicamente l’attività predatoria e di interessi evidenti della Camorra e di altre organizzazioni criminali in Molise?! Dove eravate quando, ancor prima delle dichiarazioni del pentito Schiavone, denunciavamo attività sospette ed illecite su depuratori in “odore” di schifezze come quello di Carpinone o di interramenti di rifiuti pericolosi come quelli della piana di Venafro?! E dove eravate quando ci siamo consumati per allertare su pesanti nuvole cancerogene che si sprigionavano da “illustri” ciminiere in provincia di Isernia?! E dove eravate quando noi, in più occasioni, abbiamo sottoposto all’opinione pubblica e alle procure, il brulicare di strane lottizzazioni fantasma che sorgevano come funghi in zone di pregio o anche urbane e mai occupate da nessuno, perché evidenti centri di riciclaggio visti gli “impresari” quasi sempre campani?! E dove eravate quando segnalavamo il via vai di decine e decine di camion adibiti al trasporto, facenti capo a notissime famiglie camorriste, che facevano la spola tra Campania e Molise e non certo per trasportare margherite?! E dove eravate quando, sgolandoci, abbiamo segnalato a più riprese che non era possibile che molti condannati per fatti di mafie venissero accolti amorevolmente (confinati!!!) sul territorio molisano?! E dove eravate quando abbiamo messo su una campagna lunghissima (e che ancora non vede fine) contro l’eolico selvaggio intriso di interessi malavitosi noti a tutti?! E dove eravate quando, per esempio, il sottoscritto veniva minacciato per lottare contro questi interessi?! E dove eravate quando, a dispetto di sequestri imponenti alle famiglie mafiose siciliane per l’affare eolico, dove molti di questi affari passavano per il porto di Gaeta e depositi molisani, nonostante le nostre denunce, nessuno si è mosso?! E dove eravate quando denunciavamo “strani” appalti per l’aggiudicazione del trasporto pubblico ad Isernia, poi approdati a famiglie camorriste, che a distanza di tempo rimanevano in possesso dei mezzi portandoseli nelle loro terre di origine?! E dove eravate quando i maggiori appalti per la realizzazione di opere pubbliche importanti venivano assegnati a gruppi non proprio santificati, nell’indifferenza delle nostre segnalazioni! E dove eravate quando ci siamo svenati (rischiando anche l’arresto!) per evidenziare la deriva della giustizia che permetteva di allontanare dei giudici mentre stavano indagando su soggetti in odore di crimini contro la cosa pubblica e contro la persona?! E dove eravate quando denunciavamo “l’esproprio” di risorse pubbliche a favore di soggetti privati per realizzare centrali, con conseguente danno e beffa, non avendole mai realizzate e non avendo mai restituito il maltolto?! E dove eravate quando, negli anni, a più riprese, abbiamo denunciato lo sperpero di centinaia di miliardi per la valorizzazione dei siti culturali senza vederne nemmeno l’ombra di una fruizione e senza aver realizzato un minimo di accoglienza, tutela e pubblico godimento?! E dove eravate quando si producevano copiose denunce su opere mai realizzate, come ad esempio, il laboratorio di restauro al Museo del Paleolitico ad Isernia o come sullo stesso si sprecassero (e non fatemi dire per l’ennesima volta perché sprecati!) trena miliardi a fronte dei dieci preventivati compreso i laboratori?! E dove eravate quando si realizzavano due musei a Pietabbondante, uno dei quali osceno ed impattante, per custodire i reperti dello scavo archeologico e che non sono mai approdati a tale destinazione?! E dove eravate quando si costruiva un museo a Castel San Vincenzo per custodire i reperti dello scavo dell’antica abbazia che poi sono finiti nel museo di Venafro perché mai completato e già disastrato?! E dove eravate quando abbiamo inscenato vibranti proteste per la realizzazione del “Cementorium” in odore di cricca e mai ultimato nonostante 55 milioni di euro?! E dove eravate quando, nonostante denunce e sit in e nonostante le intercettazioni di Mafia Capitale, avete permesso che si portassero a compimento firme di protocolli di intesa tra enti pubblici per la sistemazione del villaggio “provvisorio” di San Giuliano di Puglia, con oltre 3 milioni di euro, per realizzare un campo di concentramento per immigrati due volte disgraziati?! E dove eravate quando allertavamo con nostre segnalazioni pubbliche sulla presenza di soggetti pericolosi sul controllo di diverse aree di servizio poi finite nel mirino di procure esterne al Molise?! E degli autolavaggi controllate da cosche egiziane e solo da poco nel mirino sempre di procure non indigene?! E non finisce qui, ma sono stanco e disgustato a ricordarle tutte! E pensare che quando, diversi anni fa, ormai, denunciavamo la chiara puzza di infiltrazioni malavitose in Molise, le autorità preposte ci davano degli allarmisti e visionari! E pensare che solo poco dopo, gli stessi che ci additavano come pericolosi minacciatori della quiete pubblica, sempre attraverso i media e dopo segnali a loro più evidenti, decidevano di informare la collettività della necessità stringente di instaurare una tasck force contro la malavita organizzata formata dai “tutori dell’ordine”, cioè loro e giammai da rappresentanti dei Comitati e Associazioni! E pensare che solo da lì a poco, prima arrestarono il prefetto e dopo il questore per reati contro la cosa pubblica! È cronaca, di cosa stiamo parlando! E adesso, dopo questo po’ po’ di disastri e dopo aver accolto a braccia aperte, nelle nostre maglie pubbliche, il fior fiore della delinquenza d’oltre regione, beatamente ed in modo indolore, dobbiamo anche sopportare che la DIA, la Direzione Investigativa Antimafia, ci renda partecipe del fatto che in Molise la ‘Ndrangheta e la Mafia hanno stretto accordi ed alleanze per colonizzare la nostra terra! Con tutto il rispetto, ma ci avete fatto martiri! E nonostante tutto, ancora siamo in attesa che le procure molisane, in particolare Isernia e Campobasso, ci facciano sapere di quale morte dobbiamo morire visto il loro immobilismo su diverse questioni! Quando qualche tempo fa, in una gremita aula consiliare ad Isernia, presentai la fondazione del Comitato Molise Abruzzo Campania Lazio Puglia contro le Camorre, sapevo bene di cosa parlavo e cosa intendevo per “contro le Camorre”. Sapevo bene e sapevano bene gli altri che intendevo quel sistema di intrecci e collusioni che non dovevano essere per forza Mafia e Camorra propriamente dette, bensì quel sistema di relazioni pericolose che si innescano quando a governare la cosa pubblica ci sono soggetti che hanno in dispregio la stessa e che, in un concetto generale che indica la strada ad andare avanti senza remore, senza dignità, senza orgoglio, senza onestà intellettuale, senza giustizia, senza legalità, senza amore, ti porta ad adottare atteggiamenti e decisioni che nell’opinione pubblica non vengono percepiti come frutto di soggetti appartenenti a Mafia e Camorra ma che, di fatto, instaurano meccanismi simili o peggiori, perché in qualche modo mascherati di legalità! E che sia peggio lo dimostra il fatto che solo ora, dopo che i buoi sono fuggiti dalla stalla, si grida alla fuga! E che sia peggio lo dimistra anche il fatto che, oltre alle organizzazioni malavitose, siamo ormai pregni, di nostro, delle medesime azioni criminose, edulcorate, vestite di bianco, in giacca e cravatta, ma dello stesso stampo! Mafioso! Ma voi/noi, continuiamo a stare tranquilli, tanto mica è colpa nostra! Il terremoto ci sarà, ma mica l’abbiamo voluto noi! Peccato, perché quando accadrà i fatti tragici non ti chiederanno la carta d’identità! E ancor meno i nostri figli che cresceranno con una colpa non loro. Ma non so fino a quando!
Isernia, 22 agosto 2017
Emilio Izzo
(by Nicola)
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