COMUNICATO STAMPA
La
recente
vittoria giudiziaria del sindacato CSA sul PM Scioli
(Procura di Isernia) e il sig. Mancino (Polstrada di Isernia), è
l’ennesima
vittoria in difesa della democrazia e della giustizia
nella
nostra realtà locale.
Di
Schiavi lamentava i seguenti abusi di potere a carico dei 3 agenti
della polstrada, accaduti durante la deposizione a s.i.t. che stava
tenendo su un’inchiesta
relativa agli abusi di potere eccepiti in merito all’autovelox di
Macchia
l’illecito
ed arbitrario sequestro del suo cellulare
“perché
stava registrando”;
l’aver violato l’obbligo di astensione, in quanto i tre agenti
della polstrada che ricevevano la sit erano essi stessi potenziali
indagati; l’aver impedito di far porre nel verbale le proprie
risposte ed informazioni in merito alle illiceità dell’autovelox
di Macchia.
Peraltro
la Cassazione afferma che semmai è il poliziotto che non può
registrare senza il consenso di chi rende la s.i.t,, mentre
l’interrogato può registrare sia pure per sola sua tutela legale.
In
ogni caso è abnorme sequestrare il cellulare di una persona sol
perché un poliziotto pensa che essa stia registrando, come se allo
stato di diritto si sostituisse lo stato di polizia arbitrario.
Invero Di Schiavi eccepì anche l’illiceità
in capo al Pm Scioli
che aveva “autorizzato verbalmente” tale sequestro opposto come
illecito e arbitrario.
Fece
seguito il provvedimento di dissequestro con cui comunque si accertò
che nessuna registrazione era stata fatta dal Di Schiavi,
contrariamente a quanto avevano attestato i 3 poliziotti..
Ma
chi prende in mano l’indagine sui tre della Polstrada denunciati
per tale grave abuso?
Lo
stesso Pm
sig. Scioli,
che a nostro avviso avrebbe
dovuto astenersi
perché aveva autorizzato, peraltro verbalmente, il sequestro finito
sotto inchiesta; e
costui chiede “l’archiviazione” della denuncia a carico sui tre
della polstrada; la decisione del PM sig.Scioli fu opposta poiché
priva di ogni pregio e senso giuridico,
ma non vi fu nulla da fare col Tribunale di Isernia.
Poi
il clamoroso paradosso kafkiano a cui ormai siamo abituati: lo stesso
PM Scioli dopo aver “scagionato” i tre poliziotti accusati
dell’abuso, chiese incredibilmente di mandare a processo Di Schiavi
per una inesistente “calunnia”, senza
che ve ne fosse alcun presupposto.
Il
GIP ha ovviamente respinto per manifesta infondatezza la richiesta
dello Scioli affermando il buon diritto del cittadino di denunciare
per il vaglio dell’A.G. un abuso di potere da cui si ritiene leso
che
lo Scioli voleva negare.
E’ elementare - per chi è della materia - che la calunnia c’è
solo quando si incolpa una persona “pur sapendola innocente”, non
bastando la semplice archiviazione della denuncia di chi comunque è
convinto di esser leso. Dunque non si comprende da dove abbia tratto
il PM Scioli la “prova psicologica” che nella testa del
segretario CSA Di Schiavi vi fosse “la consapevolezza
dell’innocenza dei poliziotti”. Ed infatti tale prova non c’è,
bensì solo l’affermazione apodittica dello Scioli, basata sul solo
fatto che fosse stata archiviata (da lui stesso) la denuncia del Di
Schiavi. Se
si applicasse la tesi dello Scioli, nessuno più avrebbe il coraggio
di denunciare un abuso di potere da cui si ritiene leso, con
conseguenze disastrose per le libertà democratiche.
Abbiamo
da più parti deferito questo PM sig. Scioli al vaglio della Procura
di Bari e al Csm come necessaria difesa legale della nostra libertà
di azione politica e di espressione e se ne attende l’esito.
Ma
la misura è colma: al di là della fondatezza sul piano giudiziario
delle nostre deduzioni, il cui vaglio è demandato alla magistratura,
il
punto che poniamo alle masse della nostra provincia è sul piano
sociale: organizziamoci
per difendere questi spazi democratici da chi persevera la maldestra
repressione per via giudiziaria, per colpire chi lotta legittimamente
contro gli abusi di potere nella nostra realtà territoriale, dove
invece dilagano traffico
illecito di rifiuti, corruzione, saccheggio ambientale ed erariale,
soprusi del potere pubblico, autovelox abusivi compresi, contro i
lavoratori e la povera gente.
Lì,
19/02/2017 IL
COORDINATORE Tiziano Di Clemente
(by Nicola)
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