Isernia.
Qualche insignificante, credendosi Caligola, forte della risonanza
offerta dai media ancorché non degno di alcuna considerazione,
continua a “deridere” chi ha idee alternative a quella delle
grandi ruberie negli appalti e dello scempio del territorio.
Il
rozzo diffusore delle dette insalubrità, altezzoso quanto sciocco,
si “stacca dal volgo” dicendo di pensare "in grande",
intendendo per "grande" la megalomania del ricco e del
potente, ben espressa nelle mega e spropositate opere inutili pensate
per Isernia.
Vale
a dire colate di cemento, gettate sul verde solo per foraggiare
ruberie del denaro pubblico
e scempio ambientale, da parte di pochi a danno della società.
Ma
in realtà questa è solo piccola e meschina grettezza capitalistica.
Alla
Cetto La Qualunque, per capirci.
Pensa
in grande per Isernia, invece, tanto per fare alcuni esempi, chi
propone in una certa area lo sviluppo della vocazione agricola
biologica od a “Km zero”, o le “case-orto”, la salvaguardia
delle sorgenti e dei fiumi, anziché inutili otto viadotti e 2
gallerie per 5 chilometri - già collegati da un'altra strada - e dal
costo 34 milioni a Km (per ora); fondi destinabili peraltro
all’occupazione nelle tante opere edilizie e di manutenzione
ambientale, utili e mai fatte; pensa in grande chi propone, sempre ad
esempio, il recupero di aree come la stazione di Isernia nell’ottica
di un recupero generale degli standard di verde e spazi socio
culturali nella città, anziché inutili e devastanti scatoloni di
cemento in odor di cricca.
D’altro
lato, come dicevano i latini, parvula
despiciens conquirit maxima nunquam:
cioè, disprezzando
le piccole cose, non si conquistano quelle grandi.
20/12/2015 IL COORDINATORE P.C.I. Sez. Reg. Molise
Tiziano Di Clemente
(by Nicola)
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