Ombrina,
serve legge su Parco marino, ora!
Approvare
l’area protetta e pubblicare la legge entro il 14 ottobre. Ieri in Consiglio
regionale bene l’approvazione della proposta di legge alle camere, molto male
il rinvio della norma sul Parco marino.
Dubbi
sull’efficacia dell’altra norma approvata ieri che impone sic et simpliciter un divieto di nuove trivelle nel mare abruzzese.
Serve rafforzare la strategia su più fronti.
"Approvare immediatamente il progetto di
legge sul parco marino “Trabocchi del chietino” e pubblicare la legge entro il
14 ottobre, data della conferenza dei servizi a Roma, altrimenti la politica
abruzzese si assumerà una grave responsabilità, quella di non aver fatto tutto
il possibile per bloccare Ombrina mare” questo il commento del
Coordinamento No Ombrina sulla giornata di ieri in Consiglio regionale.
La
proposta di istituzione di un parco esclusivamente marino per un’estensione di
6 miglia davanti a parte della costa dei comuni di S. Vito chietino e Rocca S.
Giovanni è stata avanzata da oltre un mese dal Coordinamento No Ombrina, che
alcune settimane fa ha anche inviato a tutti i consiglieri regionali una bozza
di testo. La scheda del servizio legislativo del Consiglio Regionale ha di
fatto confermato la bontà della proposta, evidenziando, come avevamo affermato,
che rientra tra i poteri della regione stabilire forme di salvaguardia
dell’ambiente marino. Eventuali profili di incostituzionalità riguarderebbero solo
l’eventuale mancato coinvolgimento dei comuni nella procedura, cosa facilmente
risolvibile e che tra l’altro avevamo evidenziato immediatamente ai nostri
interlocutori regionali. Rammarica che per settimane non si sia risolto questo
intoppo e che si sia arrivati in consiglio regionale impreparati su questo e su
altri aspetti marginali che gli uffici regionali avrebbero potuto risolvere in
10 minuti.
Ora
è
una vera e propria corsa contro il tempo perché la legge dovrà essere
riportata in commissione lunedì 12 ottobre, approvata martedì 13 e
pubblicata
sul BURA entro il 14. Ci è stato assicurato che si farà in tempo. Per i
cittadini sarà facile valutare se e cosa è stato fatto visto che dagli
autobus per il presidio per Roma gli attivisti potranno leggere
direttamente il
BURA e verificare se gli impegni sono stati mantenuti.
Oggi
devono essere messi in campo tutti gli strumenti possibili per bloccare
Ombrina. Giudichiamo positivamente l’approvazione della proposta di legge alle
camere per la modifica dell’Art.35 del Decreto Sviluppo sui progetti entro le
12 miglia, che era una delle due proposte uscite dall’assemblea del
Coordinamento del 30 agosto scorso. Riteniamo,
infatti, che si stia continuando a girare attorno alle vere responsabilità che
sono dell’attuale maggioranza in Parlamento. Basterebbero pochi deputati e
senatori del PD delle regioni che hanno votato il referendum per cambiare le
norme in alcuni giorni, visto che gran parte di queste regioni, come l’Abruzzo,
sono dello stesso colore politico del governo nazionale. Una strada comoda
e breve che, stranamente, non viene perseguita.
Bisogna
fare tutto il possibile e agire su più fronti perché, ad una prima analisi,
l’altra norma approvata ieri in Consiglio regionale, quella che d’imperio
blocca tutti i nuovi progetti nel mare abruzzese, non è detto che sortisca gli
effetti sperati. Abbiamo letto il durissimo giudizio sui vizi di
costituzionalità della norma preparata dall’ufficio legislativo del Consiglio
regionale. Si dirà, ne siamo consapevoli, ma è il modo per rallentare il
procedimento di Ombrina fino ad un eventuale referendum o alla modifica della
legge in Parlamento dell’Art.35 del Decreto Sviluppo. Ipotizziamo che la
Conferenza dei Servizi del 14 ottobre bocci il progetto o rallenti il
procedimento sulla base della norma regionale approvata ieri. Ebbene, forse non
si è altrettanto consapevoli che in sede cautelare, su ricorso del proponente,
il Giudice amministrativo non solo può sospendere un provvedimento - come un
diniego al progetto Ombrina fondato su questa legge regionale - basato su una
legge ritenuta fortemente sospetta di incostituzionalità ma può anche imporre
alla pubblica amministrazione di emettere l’atto favorevole nel mentre la Corte
costituzionale decide. Basta leggere, tra le tante, l’ordinanza del T.A.R. che
ha rimesso in sella il Sindaco di Napoli De Magistris sospeso dal prefetto in
base alla Legge Severino oppure una nota ordinanza del Consiglio di Stato del
2011 (che alleghiamo qui sotto) che non solo ha sospeso l’efficacia di un
provvedimento emanato sulla base di una norma ritenuta potenzialmente incostituzionale
ma ha imposto alla pubblica amministrazione di pronunciarsi di nuovo senza tenere
conto della norma contestata ancor prima della sentenza della Corte! Purtroppo,
vi è di più. Lo stesso servizio legislativo del Consiglio regionale ha
evidenziato un contrasto tra la norma approvata ieri e il diritto comunitario
sulla libertà di stabilimento. Possibili conseguenze? Come è noto, non solo il
Giudice amministrativo ma anche la stessa Conferenza dei servizi potrebbe
decidere di disapplicare direttamente la norma regionale, tanto più che,
secondo il servizio legislativo, essa è anche in palese contrasto con le norme
nazionali in materia di rilascio dei titoli minerari invadendo le competenze
dello Stato.
Per queste ragioni rinnoviamo con
forza la richiesta di istituzione del Parco marino al fine di rafforzare la
strategia di contrasto al progetto Ombrina mare.
SEGRETERIA COORDINAMENTO NO OMBRINA 2015
Twitter:
https://twitter.com/StopOmbrina
E-mail: lanciano23maggio@gmail.com
Tributo a Lucio Dalla: https://youtu.be/KydA15TjCtk
INFO STAMPA: 337664008 - 3683188739
Tributo a Lucio Dalla: https://youtu.be/KydA15TjCtk
INFO STAMPA: 337664008 - 3683188739
(by Nicola)
Nessun commento:
Posta un commento