Ombrina, i ministri Galletti e Franceschini non firmino il
Decreto.
L'Inchiesta de Il Fatto Quotidiano e due interrogazioni fanno
emergere gravissimi dubbi su alcuni membri della Commissione V.I.A.
nazionale.
La Regione, gli enti locali e tutte le organizzazioni intervengano
sul Governo.
Progetto petrolifero Ombrina
mare: associazioni e movimenti chiedono ai Ministri di non firmare il
Decreto di compatibilità ambientale dopo le gravissime informazioni
emerse su alcuni componenti della Commissione tecnica di Valutazione
di Impatto Ambientale che ha dato parere favorevole al progetto lo
scorso 6 marzo.
Abbiamo infatti appreso ieri
dalle pagine de Il Fatto Quotidiano della presentazione di
un'interrogazione parlamentare del M5S (On. Daga) che ha sollevato
pesantissimi dubbi su alcuni membri della Commissione. Un'altra
interrogazione è stata presentata sullo stesso tema anche
all'europarlamento del gruppo del GUE (Europarlamentare Forenza).
Da quanto abbiamo potuto
leggere, anche in una nota di agenzia che riporta ulteriori
informazioni sull'interrogazione del M5S, un membro sarebbe stato
definito dalla Prefettura di Reggio Calabria, nella relazione in cui
chiedeva lo scioglimento del Comune di Gioia Tauro nel 2008 per
infiltrazioni mafiose, poi ottenuto dal Consiglio dei Ministri,
addirittura “fortemente
sospettato di essere asservito agli interessi della cosca Piromalli”.
Nella commissione c'è un ingegnere ottantacinquenne (che sarebbe
stato iscritto alla P2 secondo l'interrogazione) e figurano diversi
membri che avrebbero, sempre secondo i parlamentari del M5S,
conflitti di interesse sulle decisioni della Commissione e accuse di
corruzione (con Dell'Utri!), anche su progetti collegati agli
idrocarburi. Ricordiamo che due membri della Commissione VIA nel 2014
furono sostituiti in quanto arrestati, uno nel primo stralcio
dell'inchiesta sulla TAV di Firenze e uno per una bonifica a Milano
(questa persona era stato il capo di gabinetto del Ministro
Prestigiacomo).
Aspettiamo di conoscere il
contenuto integrale delle interrogazioni, su cui ovviamente bisognerà
attendere tutte le risposte dagli organi competenti nelle sedi
opportune, ma è del tutto evidente che il futuro dell'Abruzzo e
dell'Adriatico per i prossimi decenni non possono passare per
valutazioni di questa commissione non solo per le vicende sopra
riportate ma anche per gli effetti negativi di questo intervento
sull'economia e sull'ambiente.
Tra l'altro ricordiamo che la
stessa Corte Costituzionale ha chiarito che l'organo politico
nell'ambito delle procedure di V.I.A. non deve per forza seguire
pedissequamente una valutazione di tipo tecnico proprio perché si
tratta di scelte che riguardano la destinazione di interi territori
con conseguenze importanti per i cittadini. Pertanto vi è spazio per
scelte di carattere politico per bilanciare gli interessi in gioco1
. Pertanto sia
Franceschini che Galletti non possono neanche sostenere di dover
seguire per forza le valutazioni tecniche della Commissione. Ci
chiediamo, anzi, come sia possibile non attuare la volontà del
popolo abruzzese che quasi all'unanimità (tranne Confindustria) si è
espressa contro il progetto nella più grande manifestazione mai
realizzata nella nostra storia, con diocesi, decine di enti locali e
la stessa regione.
Per questi motivi, non appena
saranno note integralmente le due interrogazioni, il Forum
dell'Acqua, Nuovo Senso Civico, il Coordinamento No – Triv e Zona22
scriveranno una nota ai Ministri dell'Ambiente e dei Beni Culturali,
a cui è demandata la firma del Decreto di Compatibilità Ambientale,
per chiedere di non emanare alcun decreto e anzi di esprimersi in
senso negativo.
Riteniamo che Regione ed enti
locali, assieme alle organizzazioni che condividono questa lotta,
debbano intervenire presso i due ministri evidenziando tutte le
criticità sopra riportate, sia per quanto riguarda i dubbi sollevati
su alcuni membri della Commissione sia per quanto attiene agli
aspetti di contenuto.
Alla Regione Abruzzo
ribadiamo con forza la richiesta di costituire immediatamente un
gruppo di lavoro permanente assieme con i comitati per affrontare per
tempo tutte le vicende connesse alla deriva petrolifera che il
Governo Renzi vuole imporre al nostro territorio.
Ricordiamo, infine, che a San
Vito chietino si terrà domenica prossima 29 marzo alle ore 17:30
presso Zona22 un'assemblea pubblica per decidere le prossime
mobilitazioni.
(by Nicola)
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