Il
Pcl Molise in merito al convegno sui pentiti di giustizia di oggi
presso l’ITIS di Isernia, esprime il proprio apprezzamento per la
buona fede del giornalista Paolo De Chiara nel porre all’attenzione
pubblica la lotta contro la mafia.
Come
è noto siamo stati sempre in prima fila nella lotta, anche con le
sue modestissime forze, e nella denuncia politica, contro il
capitalismo mafioso che da tanti anni agisce nella nostra regione
mediante il riciclaggio di denaro nel mondo nella finanza locale o
mediante la speculazione edilizia o ancora mediante il traffico
illecito dei rifiuti e attraverso gli abusi del potere pubblico
locale.
Ma
prendiamo le distanze dagli esponenti della Procura locale, che da un
lato si costruiscono l’immagine di “antimafia” in tali
convegni, ma che di fatto “esprimono linee interpretative” da noi
valutate di accanimento contro chi, nella nostra realtà, esprime la
libera opposizione politica e la lotta sociale, contro i misfatti
sociali ed ambientali, che per converso rimangono impuniti. Per non
parlare di decisioni giuridicamente assurde, che elencheremo
pubblicamente. Ve ne sono tanti di esempi locali che abbiamo già
posto all’attenzione pubblica in tal senso.
Fatta
eccezione, lo ribadiamo, di alcuni magistrati locali che
individualmente stimiamo perché svolgono il proprio lavoro, non solo
dimostrando grande capacità professionale, ma cercando comunque di
tutelare la parte più debole della società e soprattutto senza
accanirsi contro gli antagonisti del potere, quale eccezione
soggettiva rispetto alla oggettiva natura di classe della giustizia.
Ad
esempio: che fine hanno fatto le inchieste sul traffico illecito dei
rifiuti che secondo le attendibili rivelazioni di Schiavone avevano
coinvolto anche la provincia di Isernia ?
E
tanto per citare un altro esempio.
Da
Il
Fatto Quotidiano
del
23
luglio 2010,
che si cita per tutti gli altri giornali nazionali,
articolo
dal
titolo:
“Giudici
amati dalla P3.
Al
vaglio le attenzioni della 'loggia' su alcune procure”.
Estratto
di alcuni passaggi:
«“Alla
nomina del Procuratore di Isernia, Lombardi dedica altre telefonate:
il 2 febbraio 2010 parlando con la dottoressa Di Santo, segretaria di
Cosimo Ferri, ecco che il presunto membro della P3 ritorna sulla
questione: “Chissà
se hanno fatto pure il pubblico ministero di Isernia?”.
Di Santo: “Aspe’
chi ti interessava? Me l’avevi detto”.
Lombardi: “Paolo
Albano che sta a Caserta è pure un amico!”
Dopo due ore Di Santo comunica la buona notizia: “Ho
chiesto proprio a Cosimo di Albano … m’ha detto che non ci
dovrebbero essere problemi“… Una
raccomandazione all’insaputa dell’interessato? Possibile. Albano
non è indagato, né destinatario di provvedimenti disciplinari. Una
cosa è certa, alla fine Albano vince a Isernia e Izzo a Nocera. Ma
c’è un altro dato importante: Isernia può sembrare un ufficio non
di prima linea, ma non è così. Non adesso: negli
uffici della Procura c’è almeno un fascicolo che riguarda
la cricca, quello aperto sui lavori dell’Auditorium,
una
delle opere previste per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Nel
2015 l’inchiesta sullo “scandalo dell’auditorium”, per quanto
riguarda la base isernina, è stata archiviata, cioè considerata
dalla Procura di Isernia neanche meritevole di un processo.
Né si conosce l’esito dell’esposto del PCL Molise in merito
all’appalto dell’auditorium, poiché nessun avviso è stato
ricevuto per esercitare l’opposizione alla richiesta di
archiviazione sebbene richiesto ai sensi dell’art.410 c.p.p.
Ovviamente
saranno gli organi preposti a stabilire se vi fossero delle
responsabilità da parte di Albano o di Scioli dal punto di vista
penale, civile e disciplinare, a fronte dell’esposto che come PCL
MOLISE ci accingiamo a produrre contro i suddetti, a tutela legale
del diritto alla libertà politica messo sotto attacco dalla Procura
di Isernia.
Quel
che però ci interessa, lo ribadiamo, non è l’aspetto
giudiziario, ma l’aspetto sociale e politico che emerge da tali
fatti, in quanto disvelatori della natura di classe dello stato e dei
suoi apparati repressivi, della sostanziale identità tra mafia e
sistema del capitale,
26/02/2015 IL
COORDINATORE Tiziano Di Clemente
(by Nicola)
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