ROMA. C’è un gruppo di imprese che continua a spartirsi gli appalti
per i restauri di Pompei. Ditte che in passato si erano aggiudicate
alcuni lavori ed evidentemente continuano a godere di una corsia
privilegiata, soprattutto potendo contare su una conoscenza delle
procedure e dei luoghi che consente loro di presentare offerte al
massimo ribasso. La denuncia è contenuta nella relazione trasmessa dal direttore generale del «Grande Progetto» al prefetto di Napoli.
Nessun reato viene contestato, ma il generale Giovanni Nistri – alto
ufficiale dei carabinieri nominato nel dicembre 2013 dall’allora
ministro Massimo Bray proprio per evitare commissariamenti e gestire in
maniera nuova l’emergenza – sottolinea come «relativamente al contributo
all’attuazione al protocollo di legalità, si è ritenuto opportuno
ricapitolare la situazione delle aggiudicazioni definitive» stabilite
dalle commissioni. Anche per verificare se – al di là delle
certificazioni rilasciate – ci siano motivi per valutare l’opportunità
di mantenere nell’elenco alcune ditte. E tenendo conto che nei mesi
scorsi pure la Guardia di Finanza ha avviato accertamenti su delega
della Procura di Torre Annunziata. Non a caso Nistri e il suo staff
avevano predisposto un elenco di aziende di tutta Italia che avrebbero
potuto ottenere alcuni incarichi, ma il “suggerimento” è rimasto
inascoltato.
(by Nicola)
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