Partendo da un articolo dell’Economist[1]
ho ricercato alcuni dati sull’influenza del pessimo stato della
giustizia in Italia sull’economia e gli investimenti; secondo lo studio
della Banca Mondiale “Doing Business”[2]
l’Italia è al posto 103 nella classifica dei Paesi dove è più difficile
ottenere risarcimenti dalla giustizia civile; subito prima Paraguay,
Porto Rico e Emirati Arabi, subito dopo Laos, Perù e Uruguay. Questa
graduatoria è del 2013. Rispetto al 2012 si sono guadagnate 37
posizioni. In attesa delle splendide azioni del rottamatore Renzi, diamo
atto a Letta, Cancellieri e Bonino del buon lavoro svolto.
I numeri sull’attesa per ottenere giustizia sono davvero da
fallimento statale: l’OCSE dice che per terminare la trafila dei 3 gradi
di giudizio in Italia servono 8 anni di media. Siamo ultimi nella
speciale classifica dell’Organizzazione che monitora 16 Paesi
“civilizzati”[3].
Nell’articolo dell’Economist e nel suo libro “Meritocrazia, Roger
Abravanel scrive che il potere del Ministero della Giustizia per fare le
riforme è limitato perché in Italia i magistrati rispondono dei loro
deficit solo davanti al CSM. Il governo deve poter esercitare una
pressione indiretta su di loro, come ad esempio l'elaborazione e la
pubblicazione di indicatori di performance.
Per Abravanel, “L'unica soluzione è creare trasparenza e accentuare
la pressione dei cittadini”. Tutte cose che i Radicali dicono da anni,
inascoltati, numerosissime imprese estere non investono in Italia perché
non avvertono la necessaria tutela ai loro investimenti da parte della
Giustizia. Anche per questo abbiamo in cantiere un esposto[4], presso la Corte dei Conti, sul danno erariale causato dalla malagiustizia.
[1] http://www.economist.com/news/europe/21607860-civil-justice-reform-italy-pressingand-difficult-justice-denied
[4]http://www.radioradicale.it/scheda/412643/carceri-i-radicali-annunciano-una-denucia-alla-corte-dei-conti-per-danno-erariale-intervista-a-deborah-ciaFonte: Partito radicale
(by Nicola)
Nessun commento:
Posta un commento