L´inchiesta, avviata dal procuratore aggiunto della direzione
distrettuale antimafia di Lecce, Cataldo Motta,
riguarda una presunta
associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e ad altri reati,
composta da giudici di pace, avvocati e persino vice procuratori
onorari. In tutto una trentina di persone, che avrebbe pilotato la
gestione di cause, ricorsi e decisioni riguardanti i problemi quotidiani
del cittadino.
Le sentenze erano già pronte, belle e confezionate, sul floppy disk
nello studio dell´avvocato amico. Al giudice di pace restavano solo due
cosa da fare: stamparle e firmarle. Niente imparzialità nella decisione,
dunque, ma una stretta commistione fra interessi pubblici e privati.
Favori e cortesie, che i personaggi di questo nuovo scandalo si
sarebbero facilmente scambiati. Sarebbe questa una delle prove raccolte
dai carabinieri del comando provinciale, che indagano su giudici e
avvocati di Bari e provincia.
(by CO.RE.A. Molise)
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