Confrontando i dati delle Asl con quelli dell'Inps, il pm torinese
Raffaele Guariniello ha scoperto l'aumento della Sla tra gli agricoltori
piemontesi.
Negli ultimi anni sono 123 gli agricoltori piemontesi
colpiti da Sla. Il pm ha chiesto alle Asl anche i dati sull'incidenza di
tumori al cervello per verificare se un uso frequente del cellulare sia
un fattore di rischio. Massimo Fogliato, direttore del patronato
regionale Coldiretti, dice: «Non ne sappiamo niente. La notizia mi
lascia di stucco, non abbiamo un solo assistito affetto da Sla».
«Fra i fattori di rischio conosciuti - osserva il professor
Adriano Chiò, direttore del Centro Sla del dipartimento di Neuroscienze
dell'ospedale torinese Molinette - vi sono quelli ambientali e fisici e
l'attività agricola vi è ricompresa. Attenzione, però: la stessa vita in
un ambiente agricolo può essere a rischio. Per il fatto, ad esempio, di
bere l'acqua del pozzo. Può essere inquinata dai pesticidi che si
biodegradano molto lentamente intaccando falde acquifere. L'acqua dei
pozzi interessati ne riporta concentrazioni maggiori rispetto ad
acquedotti che attingono da aree più estese».
Il rischio per i calciatori è sei volte maggiore di quello della
popolazione generale e la fascia di età più a rischio Sla è quella fra i
15 e i 30 anni di vita. Nel gruppo dei 123 agricoltori piemontesi venti
si sono ammalati a meno di trent'anni. Cresce il fattore Sla nella
popolazione italiana, 1 su 400 e le donne ormai in misura pari rispetto
agli uomini.
Fonte: e-Dott
(by Nicola)
Nessun commento:
Posta un commento