SCHIZOFRENIA EOLICA!
La
sentenza del Consiglio di Stato del 23 maggio scorso relativa al
ricorso del ministero per i Beni e le Attività Culturali avverso
quanto stabilito in precedenza dal TAR Molise, favorevole agli
impianti eolici di 20 osceni pali nei comuni di Santa Croce di
Magliano, Rotello e San Giuliano di Puglia, dimostra, se ancora ce ne
fosse stato bisogno, ancora una volta, come questi tribunali soffrano
di strani sintomi. A seconda di come si sentono la mattina, alcuni,
ripeto, osceni impianti si possono realizzare e altri no, pur
ricorrendo sempre le medesime condizioni e cioè quelle che di fatto
stabiliscono l’inattaccabilità di un territorio vocato alle
bellezze paesaggistiche e, quando non bastano, a quelle
archeologiche. Ed ecco, come per incanto, il Consiglio di Stato,
massimo organo di giudizio amministrativo, adesso ricorda che la
centrale eolica di San Giuliano e compari (autorizzata dal Tar, per
intenderci quel tribunale che circa un anno fa stabilì che, a
prescindere da ragioni di sorta, il territorio molisano aveva già
abbondantemente dato in ordine a quanto stabilito dalla Unione
Europea!) , non può essere realizzata in considerazione delle
peculiarità paesaggistiche e non solo di quel territorio. Ma allora
scusate, qui due sono gli aspetti che inducono lo scrivente a porsi
domande inquietanti: si può o non si può, delle due una. E’
questo un territorio paesaggisticamente parlando da rispettare?
Parrebbe di sì! E’ questo un territorio che ha già dato oltre
ogni più disastrante aspettativa? Parrebbe di sì! E’ questo un
territorio dove insistono importanti insediamenti archeologici e che
ciò costituisce deterrente e negazione di centrali nei loro pressi?
Parrebbe di si! O forse no! Non è stato proprio il Consiglio di
Stato ad autorizzare l’impianto difronte Altilia di Sepino?
Parrebbe così, o meglio è così! E allora, diciamolo chiaro,
l’atteggiamento “equivoco” delle sentenze, spiazzano non poco i
cittadini e quanti in questi anni si stanno battendo per il rispetto
dei luoghi e della storia. Si devastano zone incantevoli, tratturi,
aree archeologiche ma, come per incanto, i giudici ci dicono che si
può fare salvo poi dire il contrario come in queste ore. Certo,
questi signori diranno che i casi vanno visti singolarmente, che le
situazioni cambiano di volta in volta, che le sentenze vanno lette
per intero, che i dispositivi ruotano intorno a fatti oggettivi, che
…insomma, che i giudici sono loro e noi non siamo un ….. Ma a chi
volete che interessino situazioni diverse e carta bollata di turno
se, alla fine, salvo
ravvedimenti delle ultime ore, di eolico in Molise ne abbiamo più
che in abbondanza, iniziando da quello drammatico di Frosolone,
passando per quello inquisito di Carpinone, per quello offensivo di
Capracotta e Vastogirardi, per quello sul tratturo di Lucito, per
quello cittadino di ……..per questo e quell’altro ancora?! Cari
giudici, dall’alto dei vostri poteri, che vi piaccia o no, avete
autorizzato la tremenda centrale di Altilia e poi avete bocciato
quella di San Giuliano; provate un po’ voi a spiegare alla gente
comune come, pur partendo dalle peculiarità dei luoghi, il responso
cambia! Provate un po’ voi a scendere dal gradino più alto e
spiegare al popolo molisano come si può devastare una regione
incantevole a colpi di carta bollata! Provate un po’ voi a spiegare
ai figli di questa terra che non avranno futuro ambientale, storico,
culturale perché, pochi signori affaristi, aiutati da avidi uomini
di potere, sostenuti da sentenze ondivaghe, hanno deciso che “il
progresso” e il denaro prevalgono sulla storia dell’umanità!
Isernia,
4 giugno 2012
Il Segretario Regionale UILBAC
Molise
Emilio
Izzo
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