EDUCARE AL WEB È UN DOVERE (dei genitori)

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  𝓘 𝓰𝓲𝓾𝓭𝓲𝓬𝓲 𝓶𝓸𝓵𝓲𝓼𝓪𝓷𝓲 𝓪𝓵𝓵𝓪 𝓻𝓲𝓫𝓪𝓵𝓽𝓪 𝓷𝓪𝔃𝓲𝓸𝓷𝓪𝓵𝓮 𝓰𝓻𝓪𝔃𝓲𝓮 𝓪 𝓾𝓷𝓪 𝓼𝓮𝓷𝓽𝓮𝓷𝔃𝓪 𝓬𝓱𝓮 𝓪𝓹𝓻𝓮 𝓷𝓾𝓸𝓿𝓲 𝓼𝓬𝓮𝓷𝓪𝓻𝓲.   Una sentenza della Corte d’Appello di Campobasso ha confermato la condanna dei genitori di un undicenne “cyberbullo”, autore di un video offensivo su YouTube ai danni di un compagno di scuola.   ► Consegnare uno smartphone a un figlio senza educarlo ai rischi e alle regole del web equivale a violare un obbligo di vigilanza.   ►La Corte ha ribadito che la responsabilità dei genitori sui minori non si esaurisce nel controllo fisico o nella gestione della giornata scolastica: riguarda anche la capacità di educarli a comportamenti consapevoli nella rete.   ► Per i genitori, educare al web è oggi un dovere giuridico e morale.   Fonte: Tiziana Roselli, Il Dubbio, 4 settembre 2025.   ✍️ Vinicio D’Ambrosio     (“LOL U LOSER” = “Ahah, sei un perdente”)   #EducareAlWeb #ResponsabilitàG...

Giornata mondiale contro l’abuso di alcol, allarme giovani



Si celebra oggi la Giornata mondiale per la prevenzione dei rischi legati all'abuso dell'alcol e l'Istat ha pubblicato un report che analizza il consumo di bevande alcoliche in Italia. Lo scorso anno, i comportamenti a rischio sono diminuiti rispetto al 2010 e riguardano complessivamente 8 milioni e 179mila persone

Si consuma meno alcol che dieci anni fa, ma se prima l'abitudine era quella di bere a tavola, oggi al contrario, si preferisce bere fuori dai pasti. Negli ultimi dieci anni è cresciuto in particolare il consumo di alcol fuori pasto tra i giovanissimi. Nel 2011 il 66,9% della popolazione di 14 anni ha consumato almeno una bevanda alcolica nell'anno, la quota di 14-17enni che beve passa dal 15,5% del 2001 al 18,8% del 2011.

La popolazione più a rischio di binge drinking (assunzione di 5 o più bevande alcoliche nel medesimo intervallo di tempo, più o meno breve) è quella giovanile (18-24 anni): il 15,1% dei giovani (21,8% dei maschi e 7,9% delle femmine) tende a ubriacarsi per lo più durante momenti di socializzazione. Tra i ragazzi di 11-15 anni la quota di chi ha almeno un comportamento a rischio è pari all'11,9% senza differenze di genere evidenti.

Fonte: IL MESSAGGERO

(by Nicola)

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