giovedì 29 marzo 2012

LE ENDORFINE DELLA LEGALITA'

Avv. Paolo M. Storani

Caro Zibaldone, quando sono un po' giù perché mi rendo conto di vivere in un Paese in cui la legalità e l'onestà sono vizi imperdonabili, allora cerco di scappare verso le endorfine della legalità (contro la bulimia da malcostume) ad ascoltare Gherardo COLOMBO ed Umberto AMBROSOLI. Il Dott. Colombo, per quello che ha fatto come eccezionale Magistrato e per quella Persona che è, penso sarebbe Ministro della Giustizia in ogni nazione del mondo occidentale, Ungheria esclusa. Oppure sarebbe tra i papabili alla successione a Giorgio NAPOLITANO quale Presidente della Repubblica. In Italia gira per le scuole ad insegnare le REGOLE del vivere civile. Si è anche cimentato in teatro nel "Processo a Cavour" e Studio Cataldi ha spesso ricordato queste sue poliedriche e versatili qualità. Ora ha spedito in libreria "Farla franca" di cui parleremo presto. Ma prima del Dott. Colombo, cui ogni cittadino italiano deve considerarsi debitore per quel che ha fatto a presidio della legalità e della sicurezza del vivere civile, nel mio personale Pantheon ha sempre abitato l'Avv. Giorgio AMBROSOLI. Se non lo avete ancora fatto, leggete "Qualunque cosa succeda" scritto dal figlio Umberto per i tipi di Sironi Editore. La novità di oggi è che al Pirellone, sede della Regione Lombardia, hanno deciso di commemorare Giorgio AMBROSOLI, eroe borghese secondo l'icastica definizione di Corrado STAJANO. Sì, in Italia funziona così: se fai il tuo dovere a vantaggio della collettività, corri il rischio non voluto di divenire un eroe perché ucciso dalla Mafia. L'evento commemorativo è di tipo normale: è logico che un'Istituzione come la Regione spieghi ai ragazzi, agli alunni delle scuole che vedono le targhe delle vie, chi sia stato in vita, sino all'11 luglio 1979, Giorgio Ambrosoli. Peccato che in Italia i politici si accaparrino le Istituzioni, che, invece, dovrebbero limitarsi a servire per un limitato periodo della loro vita e poi lasciarle, 'restituirle' ai legittimi proprietari che siamo noi cittadini. Altri pretendenti garantiranno la salutare ossigenazione del ceto dirigente. E' la democrazia rappresentativa. Ma Umberto AMBROSOLI un paio di settimane fa ha dichiarato che la Giunta presieduta dal Governatore FORMIGONI, travolta dalle inchieste giudiziarie, andrebbe azzerata (concetto ovvio come affermare che l'Inter è in crisi profonda). In Germania, in Francia, in Inghilterra ecc... sarebbero passati dal pensiero all'azione da mesi. Piazza pulita, colpo di scopa e sotto con un altro giro di giostra. In Italia Umberto Ambrosoli diventa persona non gradita alla commemorazione di Giorgio Ambrosoli, ossia in un seminario di educazione alla legalità rivolto ai giovanissimi. E l'invito viene revocato. Pare su richiesta dell'Ufficio di Presidenza, stando a quanto riferisce il quotidiano "Il Fatto Quotidiano", pag. 9), edizione del 22 marzo 2012. Come se l'ospedale fosse nella totale disponibilità della direzione sanitaria e non degli ammalati. Poi, se dici che l'ospedale ha delle evidenti carenze, vieni sbattuto fuori ancora non completamente infasciato; come se il Palazzo di Giustizia fosse del Presidente e non degli utenti e, se non sei d'accordo sull'orario di apertura degli uffici, ti danno torto a priori, anzi non t'iscrivono manco la causa a ruolo; come se avessi riferito al capo-treno che nella toilette c'è acqua per terra (anche se si tocca ancora) e lui ti facesse scendere dal vagone in aperta campagna, prossima stazione ventidue chilometri di salutare passeggiata tra amene erbacce; se hai votato no alla mozione dell'amministratore del condominio che stabilisce a carico dei condòmini delle corvèe da badante della vecchia madre, non usi più l'ascensore e vai a piedi: come? Sei al settimo piano? Poco male, tutto ok: guarda che fare le scale previene l'infarto (o lo anticipa?); come all'Università facessero sostenere l'esame di diritto privato solo a chi canta peana al professore tronfio ed arrogante, innamorato perso della sua immagine; come se la chiesa fosse del parroco e non dei fedeli e, quindi, se stai antipatico al sacerdote ch'è laziale sfegatato e c'ha pure il poster di Chinaglia in sagrestia appeso al gancio dei paramenti, e tu, purtroppo, sei romanista, nostalgico di Conti-Falcao-Pruzzo; al più ti vedi la messa in tv, su Rete4, ovviamente tg di Fede (nomen omen) incluso.

Fonte: StudioCataldi.it
(by Nicola)

Nessun commento:

Posta un commento