La bomba previdenziale coinvolge lavoratori pubblici e privati, atipici e precari, liberi professionisti, artigiani e commercianti.
I giovani (per esempio chi è nato nel 1980) naturalmente sono i più penalizzati.
Una generazione di esclusi e sprecati che si vede offrire solo lavori temporanei e sottopagati con la prospettiva certa di una pensione minima.
Il paradosso è enorme: sono loro, i 4 milioni di atipici e gli immigrati (insieme versano allo Stato italiano quasi 10 miliardi all’anno), cioè i più deboli, a sostenere le casse previdenziali (1,4 miliardi di attivo) e a pagare le pensioni di chi ha avuto un impiego sicuro e ben pagato.
Tutto da rifare: prima che scoppi uno scontro generazionale e sociale, bisogna investire sui giovani facendoli entrare molto prima nel mercato del lavoro, ed eliminare le iniquità tra lavoratori dipendenti e le molte categorie di lavoratori autonomi che questo libro denuncia.
Fonte: Blog Grillo, 30.09.2011
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