"Quello che facciamo oggi è solo un pezzetto di strada verso il recupero di credibilità. Ma avremmo dovuto farlo molto tempo prima e indipendentemente, dalla crisi odierna. Saremmo dovuti intervenire comunque perché la spesa è arrivata a livelli insopportabili" questo è quanto ha sottolineato il senatore Giuseppe Astore intervenendo ancora una volta nell'Aula di Palazzo Madama in sede di discussione del bilancio del Senato".
"Se questo bilancio fosse stato presentato - ha rimarcato l'esponente di partecipazione democratica- alla gente con una conferenza stampa pubblica, non per difendere i privilegi ma per dire la verità e dare risposte, soprattutto sugli organi istituzionali e su tutti gli atti deliberati dell'Ufficio di Presidenza che sono stati richiesti - ha aggiunto Astore -persino da singoli senatori senza aver avuto un cenno di riscontro".
"Le spese del Senato e della Camera si sono ingigantite negli ultimi tempi per colpa di tutti partiti. E' giusto che non si ponga oggi il problema di modifica del Regolamento su alcuni argomenti? - ha attaccato Astore - E' giusto che ci siano 12 Segretari di aula? È giusto che i Gruppi siano otto oggi? Perché tenere vecchie norme che portano alla moltiplicazione degli stessi che consentono a 10 membri del Parlamento di mettersi d'accordo con ulteriori spese a carico dello Stato e quindi dei cittadini? "
"Il dibattito di ieri sera, sfociato in un Ufficio di Presidenza, con l'approvazione di un ordine del giorno - ha continuato il senatore - è sicuramente migliorativo ma fatto frettolosamente e per di più carente di riferimenti in merito ai tempi di attuazione. Meglio e più corretto sarebbe stato - ha ribadito il parlamentare molisano - se tutto il parlamento o almeno quelli che sono intervenuti durante il dibattito, avessero continuato a proporre le loro idee senza ritrovarsi alla fine a votare un nuovo progetto di bilancio".
" Questo ordine del giorno doveva rispondere alle tante domande che nella discussione generale sono venute fuori, dove si chiedeva chiarezza e trasparenza ed è anche per questo - ha concluso Astore - che preannuncio la mia astensione anche sul bilancio interno del Senato non per demagogia o per denigrare l'istituzione che difendo insieme alla sua onorabilità".
Sen. Giuseppe Astore
Roma, 03.08.2011
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