Autodefinendosi "Osservatorio molisano sulla legalità", ha preso di mira la stessa Procura di Campobasso, accusando in sostanza i magistrati molisani di collusione con l'attuale classe politica: non farebbero il proprio dovere, e per questo si sollecita l'azione dei giudici di Bari competenti per territorio.
L'accusa è pesantissima, tant'è che il Procuratore generale del Tribunale di Campobasso, Silvano Mazzetti, ha liquidato e respinto al mittente l'esposto a lui indirizzato dall'Osservatorio.
Ma a lasciare sbalorditi è la pochezza degli elementi con i quali si sostengono accuse così gravi. I giudici molisani - secondo l'Osservatorio - dovrebbero indagare non perché hanno trovato traccia di reati, ma perché su certi fatti indagano anche a Bari.
E se il tribunale di Larino smaltisce un certo numero di processi, Campobasso e Isernia devono stare al passo, come se l'efficienza delle procure si misurasse sulla base del numero dei procedimenti in corso, quando è esattamente l'opposto come Mazzetti ha giustamente precisato.
E se si sono aperte inchieste sulla sanità in Abruzzo, Campania o in Puglia, per ragioni di simpatia geografica si devono aprire anche nel Molise.
Allora perché le inchieste non si aprono.
Le motivazioni insinuate nei due esposti sono vaghe, e spaziano dalla destinazione di fondi da parte del governo regionale alla Procura, alle forze di polizia o alla guardia di finanza (fondi, è bene precisarlo, previsti dalla legge), agli incarichi ricoperti da alcuni magistrati (o dalle loro mogli), fino alle frequentazioni personali tra magistrati inquirenti e giornalisti.
Sono accuse vaghe, gravissime, lanciate con stupefacente irresponsabilità e convinzione di impunità, buone solo a seminare sfiducia e sospetto, senza il minimo appiglio di un indizio, un episodio, un riscontro.
Accuse peraltro lanciate da soggetti di dubbia competenza giuridica e immediatamente smentite dai fatti, visto che le inchieste di cui si fa menzione negli esposti proseguono regolarmente il loro corso, scandite dai tempi canonici di tutta la giustizia italiana: l'inchiesta sul Termoli Jet, tanto per fare un esempio, è conclusa.
Stranamente non tiene conto - l'Osservatorio molisano sulla legalità - delle decine e decine di processi e di inchieste giudiziarie avviate dalla procura di Campobasso proprio in tema di reati contro la pubblica amministrazione (sindaci, funzionari, intere giunte comunali), o su reati anche più gravi, come lo stalking, l'usura, il traffico di stupefacenti, quasi che il parametro di efficienza della Procura di Campobasso si chiamasse Michele Iorio, a riprova di una visione distorta, parziale, palesemente piegata all'uso politico, della legalità.
Resta la gettata di fango su una delle principali istituzioni, e su una Procura, quella di Campobasso, foscamente paragonata a un "porto delle nebbie".
È la stessa Procura che non più tardi di un anno fa, dopo un'ispezione ministeriale, è stata valutata tra le più efficienti d'italia per quantità e qualità, sulla base del rapporto fra numero di magistrati e procedimenti penali in corso.
Sembra la migliore risposta a certe iniziative rozzamente scandalistiche, e solleva il dubbio che le nebbie, più che nelle Procure, si addensino in certi Osservatori.
* direttrice di Telemolise
Fonte: http://www.primapaginamolise.it/, 07.07.2011
Video (Mozilla Firefox): http://www.telemolise.com/view.php?idfilmato=57081219407072011143734&tipo=tg
Video (Internet Explorer): http://www.telemolise.com/
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(by Nicola)
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