Riceviamo e pubblichiamo
Alla c.a.
Dott. Armando D’ALTERIO
Direzione Distrettuale Antimafia
Procura della Repubblica
86100 – CAMPOBASSO
p.c. Prefetto di Campobasso
p.c. Istituzioni Regionali e Locali del Molise
p.c. Rete dei Comitati e delle Associazioni
loro sedi
Oggetto : Sequestro della Cava di Colle Alto di Morcone (BN) ai sensi della legge n.575/1965 disposto dalla Procura della Repubblica di Benevento.
Segnalo all’attenzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Campobasso, il provvedimento adottato ai sensi della legge n. 575/1965 dalla Procura della Repubblica di Benevento di sequestro preventivo di beni patrimoniali per un valore di 10 milioni di euro a un imprenditore campano, detto “Baff ‘ e fierr”, ritenuto affiliato al “ Clan Pagnozzi “. Tra i beni sottoposti a sequestro c’è la Cava di Colle Alto, distante pochi metri dal confine molisano in agro di Morcone (BN), già individuata nel 2007 dal Commissario Straordinario per la Gestione dell’Emergenza Rifiuti a Napoli, come sito di stoccaggio per circa 3 milioni di tonnellate di eco-balle. La cava venne acquisita all’asta fallimentare del Tribunale di Benevento per 480 mila euro dalla moglie di tale imprenditore e stranamente il mese successivo era già nella lista dei siti governativi di stoccaggio dei rifiuti.
Nei due mesi del doppio presidio della Cava da parte dei comitati popolari campani e molisani si verificarono diversi episodi insoliti che confermavano l’asprezza e la pericolosità sociale dello scontro in atto. Non si profilava solo un rischio di inquinamento ambientale e delle falde acquifere del Tammaro ma era in gioco un’infiltrazione pericolosissima di ben altro livello che avrebbe comportato conseguenze disastrose per quel territorio e per la nostra regione. Tra gli episodi mi limito a segnalare le visite alla Cava con “consigli “ ai manifestanti e l’immissione alle porte di Benevento il 14 gennaio 2008 di vari automezzi dell’imprenditore in questione nel corteo di protesta indetto per quel giorno contro la scelta del Governo di stoccare le eco-balle a Colle Alto. Solo i nervi saldi e la fermezza dei promotori della manifestazione, insieme alla competenza delle Forze dell’Ordine e della Questura di Benevento, seppero evitare conseguenze peggiori.
La nota allegata della Procura conferma i timori sui rischi di infiltrazione malavitosa sul nostro territorio connesso alla gestione dei rifiuti e l’esigenza di innalzare il livello di guardia delle Autorità e delle Istituzioni per fronteggiare unitariamente un pericolo insidiosissimo.
Distinti saluti.
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