Per risolvere nel
migliore dei modi la questione Ilva, salvaguardando la salute,
l’ambiente e il lavoro, occorre innanzitutto sgomberare la mente dal
distruttivo pensiero neoliberista, che non tiene conto della persona
umana, ma soltanto del denaro. In questa prospettiva è da respingere il
pensiero dell’ex ministro Calenda, secondo il quale si dovrebbe dare
definitivamente il profitto economico agli indiani e i tumori e la morte
ai Tarantini. Un sano modo di governare è invece quello di badare alla
qualità della vita.
A proposito dell’Ilva si
dovrebbe puntare pertanto a una riconversione industriale che consenta
l’espansione delle attività artigianali e agricole che sono proprie del
territorio, tenendo anche presente la necessità di fruire di ampi spazi
verdi. Il lavoro, che è l’unico contributo che ciascun individuo può
dare alla comunità, deve, del resto, essere consono alle caratteristiche
naturali dei singoli e alle caratteristiche naturali dei luoghi. In tal
modo si perseguirebbe un maggiore profitto economico e si migliorerebbe
di molto la qualità della vita.
Ricordiamo che la modifica del
territorio è un potere sovrano del popolo e che i politici hanno
l’obbligo di gestire questo immenso potere soltanto per perseguire il
massimo soddisfacimento degli interessi del popolo stesso.
La Germania ha bonificato con
successo anche economico il bacino della Ruhr seguendo questi principi.
Perché non dovremmo farlo anche noi? Del resto ce lo impone la
Costituzione con gli articoli 3 secondo comma, 44 e 117 comma 2S.
Paolo Maddalena
(by Nicola)
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