Riceviamo e pubblichiamo
Ieri, 9 marzo 2018, in un assolato pomeriggio quasi primaverile mi reco ad uno sportello bancomat della sede centrale di Unicredit a Campobasso mentre niente lascia presagire quanto che mi sarebbe successo…
Si,
non sono cliente di Unicredit, ma di un’altra famosa e classica
banca presente in città, non una banca on line, non una finanziaria,
ma una qualsiasi banca che mi permette di prelevare contante presso
un qualsiasi sportello bancomat di altra azienda, certo pagando una
commissione, ma ho fretta e va bene così..
Mi
accingo a prelevare con la spensieratezza di chi più volte ha
compiuto il gesto e la certezza che sul conto ci fosse una liquidità
di gran lunga maggiore di quanto avrei prelevato.. lo sportello
bancomat è in funzione, menomale ho i minuti contati e mi scrive con
fare rassicurante: “Inserisca la sua carta…”, lo faccio, il mio
bancomat è nuovissimo, dotato di micro cip…e aspetto un segnale
pensando già a cosa avrei dovuto fare subito dopo… mi accorgo che
però la macchina è immobile.. la guardo e lei, forse sentendosi
osservata, esce dal suo torpore e mi scrive: “Ritiri la sua carta e
si rivolga al proprio istituto”.. Perché mi chiedo, mannaggia ho
fretta, correrò allora ad un’altra banca.. attimi interminabili..
la macchina è immobile, è tornata nel suo torpore ed i miei
sguardi attoniti non servono più a nulla, la mia carta di cui mi
aveva preannunciato la restituzione, non si vede.. guardo lo
sportello bancomat quasi disperata… e ora ? Devo fare qualcosa al
più presto… Chiedo alla guardia giurata di sorvegliare l’eventuale
fuoriuscita del mio bancomat e corro allo sportello interno di
Unicredit.. la prima cassiera mi risponde con serenità che il
“sistema” ha rilevato qualcosa di sospetto nel mio bancomat e ha
deciso di trattenerlo.. cerco di spiegare che di sospetto non c’è
nulla, e ne chiedo la restituzione, già contrariata per il ritardo
che stavo accumulando rispetto agli impegni seguenti ma..”No, non è
possibile.. sarà spedita alla sua banca nei prossimi giorni..”,
chiaramente inizio ad innervosirmi, ma come ? Il mio bancomat non ha
problemi, sul conto c’è contante ed è una carta sospetta ?
D’altra parte nulla era segnalato dallo sportello bancomat, non
erano certo avvisati i clienti della “roulette russa” a cui
sarebbero stati sottoposti ! “Gentile cliente, pur avendo un
bancomat perfettamente in regola, e contante disponibile di sua
proprietà, ogni tanto sequestriamo un bancomat perché il “
sistema” si insospettisce..” No certamente questo avviso non
c’era.. Chiedo di parlare con qualcuno che abbia potere
decisionale, spiego la questione, ovviamente con toni accorati e
“calorosi” evidenziando che è venerdì pomeriggio, orario di
chiusura, ed io non solo non ho potuto prelevare il “mio”
contante, ma mi è stato sottratto lo strumento per farlo anche in
altro luogo ! La signora con “potere decisionale” rifiuta di
aprire il macchinario per restituirmi una mia proprietà, non parla
con la mia banca per ottenere rassicurazioni circa la mia condizione
di cliente e la mia identità, (ovviamente ho il documento di
identità con me), ma cosa più sconcertante è che non si costerna
neanche un po’, non si scusa, ma ripete meccanicamente: “E’ il
sistema…”
Mi
chiedo: Ma possono essere i cittadini vittime di un “sistema” che
pure è progettato e tarato dagli uomini? Si può subire una tale
ingiustizia? I miei impegni sono saltati tutti, non ho potuto
prelevare e non ho riavuto il mio bancomat che mi sono anche dovuta
affrettare a bloccare..
Nessun commento:
Posta un commento